‘‘Distratti dalla logica del profitto il primo rischio e’ quello della ‘miopia’ che ci evita di vedere per comodita’ e convenienza dell’immediato i reali problemi che affliggono elementi essenziali della nostra vita e dell’intero pianeta: l’energia, l’acqua, l’inquinamento ambientale, il clima, il terrorismo; quelle Emergenze che Voi qui studiate con tanto scrupolo e competenza”. Lo afferma il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in un messaggio inviato ai cento scienziati di quaranta Nazioni, che partecipano ai Seminari internazionali di Erice sulle Emergenze Planetarie, presieduti dal professor Antonino Zichichi. Trattenuto a Roma per impegni istituzionali, il messaggio del ministro e’ stato letto in aula dall’onorevole Alessandro Pagano. ”Ho sentito tante volte dire dal Professor Zichichi che se vivessimo l’era della scienza, le Emergenze Planetarie non esisterebbero. Perche’ cio’ avvenga e’ necessario far capire alla societa’ civile che, specie nel terzo millennio, c’e’ bisogno di scienza nella vita di tutti i giorni. In questo senso la Difesa e’ da sempre particolarmente attenta e sensibile al progresso scientifico che trova costante applicazione nelle quotidiane attivita’ degli uomini e delle donne con le stellette”, scrive La Russa.
”A mio avviso – prosegue La Russa – tra le Emergenze Planetarie da Voi individuate e studiate che ritengo di estremo interesse per la Difesa rientrano il monitoraggio del pianeta, il contenimento degli atti terroristici cosi’ come la sicurezza informatica, la crisi energetica mondiale, i problemi dell’inquinamento e la difesa da oggetti cosmici”. Per il ministro La Russa, ”Sono argomenti di grande attualita’ che dovrebbero essere portati a conoscenza di un piu’ vasto pubblico per cui e’ necessario compiere uno sforzo collettivo, dove tutti, istituzioni e mondo scientifico, devono fare la propria parte per superare uno scoglio culturale che permea la societa’ di oggi come quella di ieri”. ”La contrapposizione tra societa’ e scienza – scrive La Russa – e’ stata oggetto di tanti studi, riflessioni che hanno inevitabilmente portato sempre alla stessa conclusione: non e’ la scienza ad essere pericolosa ma il modo in cui la si utilizza, ma tutto questo non e’ pero’ stato sufficiente ad eliminare completamente l’atavica ritrosia dell’uomo a fidarsi della scienza”. Secondo il ministro La Russa, bisogna, quindi, ”compendiare l’approccio basato sul rigore scientifico con la divulgazione della conoscenza, in modo da sensibilizzare e coinvolgere l’intera societa’ perche’ si crei quella spinta e quel consenso generale che permettano di concretizzare al meglio progetti importanti, come quello a Voi caro, della realizzazione del primo Centro per le ricerche dedite alle Emergenze Planetarie”.
La Russa, nell’esprimere il proprio ringraziamento al professor Zichichi, per l’impegno profuso, ha voluto sottolineare che da tempo segue ”con molto interesse le attivita’ del Centro di cultura Scientifica ‘Ettore Majorana’ di Erice che si e’ fatto interprete e promotore di un nuovo spirito nella collaborazione scientifica internazionale che e’ ben sintetizzato dal motto: ”una scienza senza segreti e senza frontiere”. Uno spirito che il ministro definisce ”nuovo, innovativo, anticonformista, come piace a me, che nel corso di mezzo secolo di attivita’ ha richiamato ad Erice 109.250 scienziati provenienti da 932 Laboratori ed Universita’ di 140 nazioni”.Il messaggio del ministro della Difesa, letto dall’onorevole Pagano, e’ stato particolarmente apprezzato dalla comunita’ scientifica riunita nella Fondazione ”Ettore Majorana” di Erice.