Astronomia: la cometa Garradd visibile nei nostri cieli, la Elenin disgregata dal Sole

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Credit: Starry Night software

Anche se le grandi comete visibili ad occhio nudo, come la Halley e la Hale-Bopp, passano nei pressi della Terra soltanto un paio di volte ogni secolo, ci sono svariate piccole comete che percorrono la loro orbita. Questo mese è il turno di 2 comete che hanno fatto parlare molto di sè: la Garradd e la Elenin. Le comete sono piccoli corpi rocciosi ghiacciati (ghiaccio composto da acqua e anidride carbonica) che passano la maggior parte del tempo nelle periferie esterne del sistema solare, in una zona gelida conosciuta come Nube di Oort. Un paio di volte ogni anno, una cometa viene attratta dall’attrazione gravitazionale del Sole, arrivando sino al sistema solare “interno”. Accanto è possibile osservare la posizione della cometa Garradd nel cielo del mese di Ottobre. Avvicinandosi al Sole la cometa tende a riscaldarsi fino alla sublimazione dei suoi materiali più volatili, che vanno a circondarlo con una chioma di plasma che fornisce a questi oggetti l’aspetto diffuso, sfumato. Se la quantità di gas e polveri è sufficiente si sviluppa la “coda”, che alle volte assume visioni spettacolari. La coda è sempre in direzione opposta al Sole, in quanto viene governata dal vento solare. Nonostante le dimensioni spesso irrisorie del corpo, la coda può raggiungere dimensioni considerevoli, arrivando a misurare migliaia di chilometri nello spazio. Queste “code” cometarie sono molto fragili e possono talvolta essere interrotte dall’attività solare. E’quello che è accaduto nelle scorse settimane alla piccola cometa Elenin, una cometa dalle potenzialità elevate (visualmente parlando), ma che ha ricevuto un doppio colpo dalla nostra Stella, quasi a voler smentire tutte le teorie cospirative diffuse in questo periodo. La cometa Elenin in questa settimana si sarebbe forse vista ad occhio nudo nei nostri cieli, ma a quanto pare si è disintegrata. In prima battuta, il 19 Agosto scorso, l’oggetto ha subito una violenta espulsione di massa coronale dal Sole, un evento dinamico che scatena una nube di particelle cariche. Ciò ha causato una forte espulsione del suo materiale facendo cadere a picco la sua luminosità. Lo scorso 10 Settembre poi, la cometa ha raggiunto il suo massimo avvicinamento al Sole, mettendo fine alla sua esistenza. La disgregazione delle comete non è affatto un fenomeno raro.

Credit: Brian McGaffney

La scorsa settimana la cometa non è stata individuata nemmeno dalla telecamera del satellite SOHO della NASA, per cui sarà improbabile che nei nostri cieli possa vedersi qualcosa. Sono state tante le false notizie divulgate su Elenin, ma noi abbiamo sempre mantenuto le distanze da queste assurdità proponendovi articoli scientifici e risposte della stessa NASA atte a smentire questi catastrofismi. Elenin secondo queste false teorie avrebbe dovuto provocare maremoti, terremoti, fine del mondo o strani avvenimenti. In realtà la natura ha regolato la povera cometa come fa con tante altre, dando l’ennesima lezione a chi si avventura in queste news senza fondamento. “Elenin è una piccola cometa che non potrà mai apportare danni alla Terra, per cui si è parlato anche troppo di questo oggetto“, afferma la NASA. Per gli appassionati però ecco un’altra cometa che potrebbe sostituire lo spettacolo che avrebbe dovuto regalarci Elenin: la cometa Garradd. E’possibile osservarla già con un binocolo, a patto di sapere dove guardare. La cometa Garradd è stata scoperta da un astronomo australiano, Gordon Garradd, due anni fa. A causa della sua orbita la cometa ha impiegato tutto questo tempo per fare la sua apparizione nel nostro cielo. Nello scorso mese la cometa è stata visibile nella costellazione del Sagittario, avendo incontri ravvicinati (naturalmente apparenti) con l’ammasso globulare Messier 71 (in foto), e l’ammasso “attaccapanni”, che prende il nome dalla sua forma. Questo mese la cometa si trova tra la costellazione dell’Ercole e le due stelle brillanti di Ofiuco: Rasalhague e Rasalgethi. La sua magnitudine (luminosità) sarà compresa tra 7.8 e 8, troppo debole per essere osservata ad occhio nudo, ma facilmente rilevabile con un binocolo o un piccolo telescopio. Ricordiamo che la magnitudine limite visibile ad occhio nudo da un cielo particolarmente buio è circa la sesta, anche se da cieli tersi di alta montagna è possibile anche scendere un pò. Dalle nostre grandi città si potrebbe avere difficoltà anche con un binocolo, dal momento che il fondo cielo appare molto chiaro, ma in linea di massima anche un piccolo binocolo può garantire la visione. L’importante che non si stia sotto un lampione…..! Nel frattempo vale la pena provare a verificare nelle ore prima dell’alba se Elenin possa essere sopravvisuta nel suo scontro contro il Sole. Il punto dove guardare è verso la costellazione del Leone per questa settimana, prima di passare attraverso la costellazione del Cancro e dei Gemelli. Non si sa mai….!

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