Astronomia: un grande vulcano spento su Marte

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Credit: ESA

L’ultima immagine rilasciata dalla Mars Express rivela un grande vulcano spento che è stato maltrattato e deformato nel corso del tempo. Per gli standard terrestri, Tholus Tharsis è un vulcano gigante, torreggiante per 8 km al di sopra del terreno circostante, con una base che si estende per 155 x 125 chilometri. Ma su Marte è solo un vulcano di medie dimensioni. Ricordiamo che sul pianeta rosso il monte Olimpo raggiunge dimensioni spaventose, essendo alto 23 mila metri. L’aspetto che caratterizza in modo particolare e insolito Thoulus Tharsis, sono le sue condizioni malconce. Qui nelle immagini riprese dalla fotocamera ad alta risoluzione della sonda dell’ESA Mars Express, si nota come l’edificio vulcanico sia stato segnato da eventi drammatici. Almeno due grandi sezioni sono crollate intorno al suo fianco orientale e occidentale, durante i suoi quattro miliardi di anni di storia e queste catastrofi sono ora visibili come scarpate che si estendono fino a diversi chilometri di altezza.La caratteristica principale di Tholus Tharsis è, tuttavia, la caldera nel suo centro. E’un contorno quasi circolare, di circa 32 x 34 chilometri, ed è circondato da segni che indicano che il pavimento della caldera sia diminuito di ben 2,7 km. Si pensa che il vulcano abbia svuotato la sua camera magmatica durante le eruzioni e, mediante lo scorrimento della lava sulla superficie, il tetto della camera non è stato più in grado di sostenere il proprio peso. Così, il vulcano crollò, formando la caldera di grandi dimensioni. Novembre è un mese intenso per l’esplorazione di Marte: la Russia e la NASA lanceranno delle missioni spaziali nei prossimi giorni. La Russia lancerà una sonda su Phobos, la più grande delle due lune di Marte, al fine di raccogliere campioni e riportarli sulla Terra nel 2014. Anche la Cina non starà a guardare, e lancerà Yinghuo-1. Per valutare potenziali siti di atterraggio sono stati utilizzati dagli scienziati russi dei modelli di elevazione digitale di Phobos, mentre l’ESA fornirà il supporto per le telecomunicazioni delle due sonde. In cambio, la comunità scientifica europea avrà accesso ai dati ottenuti da entrambi i veicoli spaziali. La missione della NASA è invece il Mars Science Laboratory, un rover di grandi dimensioni noto con il nome di Curiosity, che cercherà di rilevare molecole organiche passate o presenti sul pianeta rosso. Inoltre è degna di nota anche la missione simulata su Marte, dal nome Mars 500, che si è conclusa Venerdì, quando lo sportello si è aperto per la prima volta dopo 520 giorni, periodo durante il quale gli astronauti hanno simulato un vero e proprio viaggio su Marte in un veicolo spaziale di Mosca.

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