L’ultimo evento vorticoso, di ieri pomeriggio a largo di Riposto, nel Catanese, è l’ennesimo in un autunno meteorologicamente estremo su tutta la Sicilia.
I tornado (trombe marine o trombe d’aria se colpiscono il mare aperto o la terraferma, che dir si voglia) non sono una novità di quest’anno per la Sicilia: hanno sempre caratterizzato le coste (e in alcuni casi anche l’entroterra) dell’isola nelle stagioni intermedie, l’autunno e la primavera, quando ci sono più contrasti termici tra masse d’aria di differenti temperature che si scontrano tra loro proprio nel cuore del Mediterraneo.
Dopotutto raramente si ricorda, a memoria d’uomo, un autunno così ricco di tanti fenomeni vorticosi intorno alle coste Sicule.
Lo scorso anno, nel 2010, l’evento del 12 ottobre a Taormina è stato il più significativo, come due anni fa, nel 2009, il 25 settembre due trombe marine hanno colpito lo Stretto di Messina. Fenomeni isolati e straordinari, eccezion fatta per l’area delle isole Eolie in cui sono più frequenti.
Quest’anno, invece, abbiamo avuto negli ultimi due mesi, decine e decine di fenomeni del genere lungo le coste di tutta l’isola, soprattutto nelle zone Joniche del Catanese dove se ne sono verificati moltissimi, ma anche nello Stretto di Messina e nella fascia Tirrenica, lungo il litorale Messinese e Palermitano.
Come mai quest’anno ci sono stati così tanti fenomeni vorticosi intorno alla Sicilia?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto conoscere questo tipo di fenomeno meteorologico: cos’è un tornado? Si tratta di un violento vortice d’aria provocato dalle più forti nubi temporalesche e dalle forti correnti interne al cumulonembo. Quando si forma un temporale, infatti, all’interno della nube ci sono correnti che soffiano dall’alto verso il basso (downdraft) e correnti che soffiano dal basso verso l’alto (updraft). Proprio nell’area di convergenza tra questo tipo di correnti, si possono formare i tornado. I venti di inflow vanno ad alimentare, dall’esterno, la nube temporalesca mentre quelle di outflow fuoriescono dal cumulonembo e determinano le forti raffiche di vento tipiche dei temporali.
Le condizioni per la formazione dei tornado sono innanzitutto termiche. I fenomeni vorticosi si formano quando al suolo (sia mare o terra) la temperatura è notevolmente più bassa rispetto a quella che c’è in quota, in libera atmosfera.
Al secondo posto ci sono le condizioni eoliche. Il regime eolico “preferito” dai tornado è il wind-shear positivo, che in Sicilia significa correnti da ovest / sud-ovest in quota e di scirocco (sud/est) al suolo. In questo modo all’interno del temporale, la “colonna d’aria” ha tutte le carte in regola per dar vita a una rotazione delle correnti.
Infine c’è l’elemento convettivo. E cioè l’instabilità in sè: il maltempo diffuso, sia da perturbazione o da orografia locale. Che, probabilmente, è l’elemento più banale e scontato per capire questi fenomeni che non si verificano certo in un regime di sole anticiclonico.
In Sicilia, e in generale in tutt’Italia, è molto più facile che questi fenomeni si verifichino in mare perchè le temperature superficiali dell’acqua Mediterranea sono più elevate rispetto a quelle della terraferma, inoltre l’Italia è quasi interamente formata da zone interne orograficamente tormentate. Le trombe marine quando si muovono verso terra, infatti, tendono a esaurirsi proprio una volta aver raggiunto le coste perchè gli viene a mancare l’energia vitale fornita dalla calda superficie marina. Raramente si formano nelle zone interne, dove tra monti, valli e colline non hanno grandi superfici pianeggianti su cui potersi formare regolarmente. Infatti la pianura Padana è una delle poche aree interne d’Italia a poter avere spesso dei fenomeni vorticosi, a volte anche devastanti e distruttivi.
Veniamo, adesso, a quest’autunno: l’eccezionale numero di fenomeni vorticosi è dovuto senza ombra di dubbio all’eccezionale continuo ritrovarsi, della Sicilia, in condizioni di maltempo accentuato, ed è infatti collegato alla pioggia da record che sta interessando molte aree dell’isola.
E’ evidente che più maltempo c’è, più si potranno verificare episodi di questo tipo, così come le alluvioni, sempre più frequenti negli ultimi anni sul territorio Siciliano e, più in generale, dell’Italia meridionale. Infatti quest’autunno è stato eccezionale, per quanto riguarda i tornado, un pò su gran parte dell’Italia centro/meridionale: dalla Calabria al Lazio, dalla Campania al litorale Molisano fino alle acque della Liguria e della costa Marchigiana e Romagnola (qui le eccezionali fotografie), dove tra settembre, ottobre e inizio novembre ci sono stati numerosissimi episodi vorticosi.
Ecco un rapido riepilogo dei fenomeni vorticosi documentati di quest’autunno in Sicilia:
- 23 novembre 2011 – tromba marina a largo di Riposto (CT): le foto / 1
- 23 novembre 2011 – tromba marina a largo di Riposto (CT): le foto / 2
- 23 novembre 2011 – tromba marina a largo di Riposto (CT): il video
- 22 ottobre 2011 – tromba marina nello Stretto di Messina: le foto / 1
- 22 ottobre 2011 – tromba marina nello Stretto di Messina: le foto / 2
- 22 ottobre 2011 – tromba marina nello Stretto di Messina: il video
- 14 ottobre 2011 – Tempesta di trombe d’aria sulle acque di Fondachello di Mascali (CT): le foto
- 14 ottobre 2011 – Mesociclone tra Mascali e Giarre (CT): il video
- 9 ottobre 2011 – tromba marina a largo di Acquedolci (ME): i video
- 9 ottobre 2011 – tromba marina a Trabia (PA): il video / 1
- 9 ottobre 2011 – tromba marina a Trabia (PA): il video / 2
- 9 ottobre 2011 – tromba marina a Trabia (PA): i video / 3
- 9 ottobre 2011 – tromba marina a Giardini Naxos (ME): foto
- 9 ottobre 2011 – tromba marina a Giardini Naxos (ME): foto / 2
- 9 ottobre 2011 – tromba marina a Giardini Naxos (ME): foto / 3