Mai così tanta pioggia da oltre un secolo in Sicilia: ma che sta succedendo al clima Mediterraneo?

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Ricordate le “profezie” di pseudo-esperti e pseudo-scienziati secondo cui la Sicilia si sarebbe presto desertificata? “I cambiamenti climatici e il global warming – dicevano fino a una decina di anni fa – renderanno l’isola sempre più arida e meno adatta al turismo, il deserto del Sahara avanzerà verso il Mediterraneo con conseguenze drammatiche“.
Bene, da quel giorno in Sicilia ha iniziato a piovere come mai era successo prima. Dalla primavera 2002 ad oggi non c’è mai stato un periodo di grave siccità o aridità, ma sempre e solo netti surplus pluviometrici che hanno stravolto numerosi record secolari.
L’ultimo è caduto proprio in questi giorni, dopo l’ennesimo weekend di maltempo nelle zone sud/orientali dell’isola, con piogge anche intense nelle province di Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Catania.
Nel nostro ultimo aggiornamento della rubrica ‘Meteo Sicilia abbiamo parlato proprio di quest’autunno da record nel Siracusano, ma a fine settembre avevamo già parlato di un record di Gela, con 99mm di pioggia in un solo giorno il 26 settembre, record storico mensile e al 5° posto dei giorni più piovosi di sempre.
Ecco, Gela. Anche oggi torniamo a parlare della cittadina che si trova nella Provincia di Caltanissetta e che è nota (ma ormai dobbiamo dire “era“) per essere la città più secca d’Italia, con una media di appena 350mm di pioggia annua.
Era questa, infatti (esattamente 354mm) la media del periodo 1961/1990; ma già negli anni ’90 aveva iniziato a piovere di più (la media del periodo 1971/2000 era già salita a 367mm), anche se poi l’aumento più deciso si è verificato nell’ultimo decennio, tanto che la media del periodo 1981/2010 è salita a ben 445mm annui!
Fino a pochi giorni fa, l’anno più piovoso di sempre a Gela era stato lo scorso 2010, che con 815mm annui aveva battuto tutti i precedenti record. Al secondo posto si trovava il 2004, con 809mm. Al terzo e al quarto posto troviamo 2009 e 2007. Dati davvero incredibili che testimoniano un aumento precipitativo davvero notevolissimo.
Ma attenzione perchè il “bello” deve ancora arrivare.
Con gli ultimi nubifragi di questo weekend, Gela ha già battuto il record dello scorso anno arrivando a quota 901mm di parziale annuo in questo 2011, superando di quasi 100mm il record dello scorso 2010! E ancora mancano più di 40 giorni alla fine di un anno che è già assolutamente straordinario. Già nei prossimi giorni pioverà ancora tanto, a causa del nuovo peggioramento ormai imminente.

MA CHE STA SUCCEDENDO AL CLIMA MEDITERRANEO? L’aumento notevole delle piogge non è limitato esclusivamente a Gela, ma un pò in tutta la Sicilia (specie nelle zone sud/orientali), nella Calabria (specie zone Joniche) e anche in Sardegna, Puglia e Basilicata sta piovendo sempre di più da una decina di anni circa. A livello sinottico, la spiegazione è abbastanza semplice, e risale alla primavera del 2002. In quella stagione abbiamo subito, su scala continentale, uno stravolgimento barico che ha segnato il passaggio dal classico regime Atlantico, dominato dal flusso zonale, a una situazione del tutot nuova, retta dagli scambi meridiani. Da quella stagione il clima Mediterraneo si è notevolmente vivacizzato e le piogge sono aumentate in tutto il bacino di quello che i Romani chiamavano “Mare Nostrum“. D’estate al posto dello storico anticiclone delle Azzorre, sempre più “latitante”, il Mediterraneo viene occupato dall’anticiclone Sub-Tropicale, che determina un caldo diverso, più umido ma meno duraturo, alternato a periodi molto freschi e perturbati lì dove si era abituati ad avere fino a 100 giorni consecutivi di sole ininterrotto. In autunno e in primavera si sono moltiplicate le perturbazioni che provocano correnti orientali, con un inevitabile incremento delle precipitazioni in tutte le zone Joniche e più in generale in tutta l’Italia meridionale. D’inverno sono più frequenti sbalzi termici incredibili, con “vampate” di calore molto intense fuori stagione e bordate nordiche rapide ma molto fredde.

Le profezie di sventura di chi prospettava (o si augurava?) una risalita del Sahara sull’Italia meridionale sono state puntualmente smentite da Madre Natura che anche stavolta ha dimostrato tutta la sua imprevedibilità.

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