Il Sole si è già avviato sulla strada che lo porterà al picco massimo della sua ttività prevista tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014. In queste ore una delle più grandi macchie solari degli ultimi anni è in rotazione sul vesante Nord-Orientale del Sole. Il Solar Dynamics Observatory della NASA, ha scattato questa fotografia della macchia solare, denominata AR 1339, durante le prime ore della giornata. Misura circa 40.000 chilometri di larghezza e almeno il doppio di lunghezza, ed è facilmente visibile anche con piccoli telescopi amatoriali, utilizzando naturalmente opportuni filtri da anteporre all’obiettivo e non all’oculare. Due o tre macchie sono addirittura più grandi di tutto il nostro pianeta. Ricordiamo che le macchie solari sono aree della superficie solare, la fotosfera, più fredde, nell’ordine dei 4000°C. Le macchie solari sono correlate all’attività solare, nel senso che un numero elevato è sinomino di intensa attività solare. Naturalmente una macchia così grande ha un potenziale enorme per scatenare una violenta eruzione solare. Le previsioni del NOAA stimano una probabilità del 50% di brillamenti solari di classe M nel corso delle prossime 24 ore. I brillamenti di classe M ed X sono i più potenti in assoluto, e sono capaci tra le altre cose, di causare danni alle apparecchiature elettriche ed elettroniche o creare enormi blackout. Una tale eruzione in realtà si è già verificata nella giornata di ieri: un flare di classe M4 a mezzanotte ha prodotto un estremo lampo di radiazione UV ed ha lanciato una massiccia eruzione di massa coronale nello spazio. L’eruzione però non si è diretta verso la Terra, ma a quanto pare nei prossimi giorni c’è la possibilità che altri fenomeni simili possano colpire il nostro pianeta. Le onde d’urto risultanti da questi fenomeni viaggiano lateralmente attraverso la fotosfera e verso l’alto attraverso la cromosfera e la corona del Sole, a velocità dell’ordine di 5.000.000 di chilometri all’ora. Uno degli effetti più belli però che queste eruzioni possono causare sulla Terra sono le aurore polari, che dipingono il cielo delle alte latitudini boreali ed australi con veri e propri disegni colorati. Il mese di Novembre infatti ha avuto inizio con una tempesta geomagnetica. L’onda d’urto del vento solare ha spazzato la Terra durante le prime ore del 1 Novembre, scatenando forti disturbi magnetici intorno al Circolo Polare Artico. Paolo Beebe invia questo report da Upsala, in Canada: “Mi sono svegliato intorno alle 6:30 del mattino e ho visto aurore polari dalla mia finestra, dalla mia camera. Ballavano e scintillavano come fiamme verdi nel cielo settentrionale, con tocchi occasionali di rosa o rosso appena visibili. Mi sono vestito di corsa e mi sono diretto sino alle sponde del vicino lago di Lang per effettuare lo scatto che vediamo in basso.” Nelle prossime ore si attende un’espulsione di massa coronale partita dal Sole il 31 Ottobre e potrebbe colpire di striscio il campo magnetico della Terra. Attualmente tutte le altre regioni di macchie solari, tra cui la 1338 presente nell’emisfero Sud, sono tranquille. Va notato che tutti i 15 brillamenti registrati recentemente, provengono tutti dalla grande macchia numero 1339. Va però detto per correttezza, che a parte qualche problema alle reti elettriche o di comunicazione, queste espulsioni di massa coronale, se contenute come quelle viste sino ad ora, non apportano danni particolarmente gravi tanto da preoccuparci per la salute della popolazione. Per capire al meglio cosa può accadere riportiamo delle risposte date da Alessandro Bemporad, fisico solare dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Torino.
Quali sono le conseguenze di una tempesta solare?
Le particelle ad alta energia, iniettate lungo le linee del campo magnetico terrestre, possono danneggiare i satelliti, fino a provocarne la caduta, disturbare i sistemi di telecomunicazione satellitare e le trasmissioni radio. In questi giorni è possibile lamentare malfunzionamenti di cellulari e navigatori GPS.
Rischio di black-out?
Può capitare. Le correnti geomagnetiche, se incanalate negli elettrodotti, possono far saltare i trasformatori delle centrali elettriche. Negli anni Ottanta è successo in Quebec.
C’è qualche pericolo per gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale?
Per gli astronauti il peggio è già passato, il pericolo maggiore è il bombardamento di radiazioni X e di particelle ad altissima energia. Si è stimato che il brillamento solare più intenso avvenuto tra le missioni Apollo 16 e Apollo 17 avrebbe potuto uccidere un astronauta se fosse stato colto durante un’attività extraveicolare fuori dalla navicella.
Chi sta con i piedi per Terra non ha nulla da temere per la propria salute?
No, per fortuna siamo protetti dalla magnetosfera. L’unico problema può riguardare passeggeri, e in particolare il personale di bordo, sulle rotte aeree in vicinanza dei poli, dove le linee di campo magnetico convogliano le particelle di alta energia provenienti dal Sole.
Le eruzioni del Sole determinano anche uno dei fenomeni più spettacolari della natura: le aurore boreali. Come si verificano?
Il fenomeno dipende dall’eccitazione degli atomi nell’alta atmosfera che vengono colpiti dagli elettroni ad alta energia provenienti dal Sole. Così cielo si tinge di luci colorate, di grande effetto visivo.
È il momento giusto per prenotare una vacanza ai poli?
Sì, la frequenza delle eruzioni solari e la loro intensità aumenterà, e di conseguenza le aurore boreali. Ne vedremo delle belle. Come d’altra parte avviene ciclicamente ogni 11 anni.
Si tratta dell’ennesimo fenomeno spettacolare e gratuito che la natura ha deciso di regalarci.