Meteo-inverno: analisi di un febbraio storico e previsioni per marzo, il gelo tornerà? Intervista a Michele Brunetti del Cnr

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Marzo è arrivato e ha portato con sì non solo l’inizio della primavera meteorologica, ma anche una reale situazione meteo primaverile con giornate di bel tempo e temperature miti in tutto il Paese. Soprattutto al centro/nord i valori termici hanno toccato picchi da record a fine febbraio, e anche in questi primi giorni marzolini: ieri, ad esempio, la stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare situata nello storico Osservatorio del Monte Cimone e attiva dal 1882 a una quota di 2.173 metri sul livello del mare, ha toccato i +11,2°C eguagliando il precedente record mensile, risalente al 12 marzo 1990.

Stamattina abbiamo già pubblicato i dati di riepilogo riferiti a febbraio 2012 grazie alle indicazioni fornite dall’Isac-Cnr e dal NOAA che combaciano esattamente e ci raccontano di un mese eccezionalmente freddo in tutt’Italia e su gran parte d’Europa, con nettissimi surplus pluviometrici al centro/sud Italia e, invece, la persistenza della grave siccità iniziata mesi fa nelle Regioni centro/settentrionali del nostro Paese.

Per approfondire meglio l’analisi di quanto accaduto, abbiamo intervistato il dott. Michele Brunetti dell’Isac-Cnr, il quale ci ha sostanzialmente confermato quanto scriviamo da tempo con riferimento all’analisi del mese di febbraio. “Per quanto riguarda – ha detto Brunettile temperature medie mensili, sia il 1929 che il 1956 e il 1985 hanno registrato anomalie molto più pronunciate del febbraio di quest’anno, tuttavia il fatto più eccezionale di questo 2012 è stato legato all’abbondanza di precipitazioni nevose“.

Un febbraio così freddo, in Italia, non si verificava da ben 47 anni, ma nell’85 l’anomalia termica fu molto più significativa nel mese di gennaio. Per quanto riguarda le nevicate, abbiamo già pubblicato a più riprese i dati di Romagna e Marche, dove è caduta più neve sia del 1985 che del 1956, e in molte aree collinari addirittura anche del 1929.
Anche nel Lazio le nevicate sono state eccezionali, specie nel viterbese e nel frusinate.

Per quanto riguarda le anomalie calde degli ultimi giorni, Brunetti spiega che “sono comunque una conseguenza della circolazione anticiclonica che abbiamo sul Mediterraneo attualmente“, con l’anticiclone delle Azzorre a determinare la presenza di una bolla calda tra penisola Iberica, Europa occidentale e anche l’Italia, specie centro/settentrionale, mentre gelo e neve colpiscono Israele e Medio Oriente dopo aver imbiancato le isole dell’Egeo, tra Grecia e Turchia.

Le grandi nevicate di febbraio nell'Appennino Cesenate

Con riferimento alle previsioni per le prossime settimane, noi restiamo dell’avviso – come su MeteoWeb stiamo ribadendo in ogni aggiornamento previsionale – che il freddo tornerà, che l’inverno non è ancora finito e che avremo sia in marzo che in aprile dei “colpi di coda” molto intensi, con temperature gelide e nevicate fin a bassa quota.
Questa convinzione è legata a un’analisi statistica di tutte quelle stagioni invernali iniziate con una fase decisamente mite tra dicembre e gennaio, com’è stato anche quest’anno specie al centro e al nord, quindi comunque su gran parte d’Italia, e poi all’esplodere improvviso del grande gelo con eventi storici nel mese di febbraio, com’è accaduto quest’anno e com’era già accaduto nel 1956 o, più di recente, nel 2003. In tutte queste stagioni, poi, la prima parte della primavera (marzo e aprile) è stata caratterizzata da continue sfuriate invernali molto intense, con nevicate fuori stagione fin a bassissima quota e temperature polari.
Crediamo che da metà marzo in poi, nella seconda metà del mese e poi anche a inizio aprile, avremo il ritorno del grande freddo e la situazione nella stratosfera, con l’evidenza di un nuovo riscaldamento proprio a ridosso di metà mese, ci lascia pensare che questa tesi possa essere davvero attendibile.

Brunetti, segnalandoci le previsioni mensili emesse proprio ieri da D. Mastrangelo, P. Malguzzi, C. Rendina, A. Buzzi proprio dell’Isac-Cnr, ci ha spiegato che “marzo, dopo i primi giorni molto miti, tornerà probabilmente sotto le medie dal punto di vista termico“. L’esperto del Cnr, però, tiene a precisare che “l’incertezza di questo tipo di previsioni è molto elevata“.

Dopotutto lo scenario illustrato dal documento appena segnalato, spiega che “sull’Italia è prevista un’anomalia negativa perbuona parte del mese, soprattutto al centro-sud. Di conseguenza su scala nazionale si prevede che il mese sia più freddo della media climatologica di circa 1 grado rispetto al periodo di riferimento 1971-2000“.

Dal punto di vista delle precipitazioni, lo stesso studio spiega che “episodi precipitativi sono previsti verso l’inizio della seconda settimana e nella seconda parte del mese. Su scala mensile le precipitazioni cumulate sono previste prossime alla media mensile, con valori inferiori al nord-ovest. La distribuzione di probabilità relativamente uniforme può indicare incertezza previsionale“.
Brunetti, in merito alla grave situazione di siccità del centro/nord Italia, aggiunge che “marzo non sarà eccezionale in termini di precipitazioni; nell’immediato è più importante quello che accade nel nord Atlantico per capire l’evoluzione meteorologica sull’Europa e in Italia“, lasciando da parte la Niña “che riguarda il Pacifico e non gli attribuirei troppa importanza sul clima Europeo“.

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