Nello Stretto di Messina è una giornata di sole, ma tutte le attenzioni sono rivolte verso il basso, nei fondali del mare, dove incredibilmente un vulcano sottomarino di cui si ignorava l’esistenza ha iniziato a eruttare nella notte, dopo uno sciame sismico caratterizzato da una ventina di scosse di lieve entità, comprese tra la magnitudo 1,5 e 2,5 richter, culminate con una scossa più forte di magnitudo 3,4 richter alle 06:11 proprio nel cuore dello Stretto. Tutte le scosse si sono verificate a una profondità molto superficiale, con un ipocentro tra i 2 e i 4km. Nella notte ha anche eruttato l’Etna (qui tutte le foto) e ci sono state due scosse sismiche sui Nebrodi e una a Stromboli.
Un vulcano che lascia sconcertati gli esperti di tutto il mondo ha iniziato a eruttare proiettando rocce, pietre e cenere fin sulla superficie marina, tanto che ci si attende per le prossime ore l’emersione di una nuova isola.
L’eruzione sta dando grande spettacolo e migliaia di curiosi si sono radunati sui litorali messinesi e reggini, muniti di videocamere e fotocamere digitali, tanto che i social network sono invasi dagli scatti di questo nuovo vulcano.
Era nota l’esistenza di alcuni vulcani sottomarini nel basso Tirreno, dal Marsili al Vavilov fino a un terzo, scoperto pochi anni fa dagli esperti appena a largo di Tropea e Capo Vaticano. Ma nessuno aveva mai scoperto l’esistenza di un altro vulcano nel sottile tratto di mare che separa la Sicilia dal continente.
Una spedizione di studiosi dell’Ingv e della Protezione Civile sta rapidamente accorredo sul posto, mentre è alto il rischio di tsunami perchè se il vulcano in eruzione dovesse esplodere o lasciar partire un’eruzione sottomarina ancor più violenta, potrebbero crearsi delle onde anomale.
Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, si sta dirigendo a Messina ma da Roma ha già invitato tutti a “evitare il panico“.
I casi più recenti di eruzioni sottomarine sono quella di un vulcano diventato isola nel mar Rosso (qui le eccezionali immagini risalenti a fine dicembre, e quello di El Hierro, alle Canarie.
Ma nella storia, anche intorno a Sicilia e Calabria si sono verificati tante altre volte dei fenomeni analoghi, basti pensare a Panarea nel 2002 o Ferdinandea nell’800.
Spettacolari anche le immagini di un’eruzione sottomarina alle isole Tonga nel 2009.
Ma nel caso dello Stretto è grande la preoccupazione in quanto il nuovo vulcano sta eruttando a metà strada tra due aree densamente popolate, con città come Messina e Reggio Calabria, che insieme compongono un’area di oltre mezzo milione di abitanti.