”Non e’ riscontrabile un rapporto tra i cambiamenti climatici e le emissioni di CO2”. Lo ha detto oggi a Venezia il premio Nobel Carlo Rubbia. ”La situazione nuova – ha spiegato – e‘ che nonostante le emissioni continuino, dal 2000 si e’ registrata una diminuzione della temperatura”. Il fisico ha osservato che il fenomeno e’ dovuto ad un effetto ‘mascheramento’, in cui gioca un ruolo ad esempio l’energia immagazzinata negli oceani. ”Non si puo’ dire che non conti la CO2 – ha concluso – che dobbiamo comunque diminuire”.
Il premio Nobel ritiene le decisioni che dovranno essere prese nei prossimi 10-15 anni sul fronte della sostenibilita’ energetica ”avranno significative conseguenze nel campo della sicurezza energetica e del cambiamento climatico, nonche’ sulla crescita e i posti di lavoro. I costi potrebbero essere alti – sottolinea -, ma il prezzo dell’inattivita’ lo sarebbe molto di piu”’. Il Nobel e’ intervenuto alla conferenza annuale ‘The Creation of shared value: Sustainability and Finance‘, organizzata dalla Bsi Gamma Foundation all’Auditorium Santa Margherita di Venezia. ”Andare verso la sostenibilita‘ – ha aggiunto il fisico – implica un ampliamento della definizione di costo che va ben al di la’ delle mere implicazioni economiche a breve temine per includere interessi economici, ambientali e sociali di lungo periodo. Al fine di riconciliare sviluppo sostenibile e crescita economica, devono essere fatte scelte strategiche coerenti, che si basino su reali e innovativi sviluppi tecnologici e scientifici”. Rubbia, iniziando il suo lungo intervento, aveva ricordato che ”sviluppo sostenibile significa dare risposte al presente senza compromettere le generazioni future”, sostenendo per questo che ”le fonti di energia fossile saranno indispensabili ancora per decenni”.