”Prepariamoci per il prossimo terremoto”. Non e’ una previsione ma un appello per mettere in sicurezza l’Italia ”vista la periodicita’ degli eventi”. A lanciarlo Paride Antolini, componente del Consiglio nazionale dei geologi, in merito all’allerta della Commissione Grandi Rischi ma soprattutto in riferimento ai nuovi piani strutturali comunali ”che ora, alla luce di quanto accaduto, devono contenere scelte coraggiose”. ”Il nostro – ha detto Antolini in un’intervista all’Ansa – e’ un paese sismico ma non lo sa. Se ne accorge solo quando succede. Ecco perche’ e’ urgente mettere in sicurezza il nostro patrimonio edilizio, in Emilia Romagna, ma anche in tutto il territorio”. Da qui alcuni interventi urgenti. ”Innanzi tutto – ha sottolineato – la riqualificazione dell’esistente. Poi, subito, al secondo posto, la limitazione del nuovo edificato per evitare l’occupazione di altro suolo. Il consumo eccessivo di territorio infatti – ha spiegato – porta, nell’attuale gestione, agli annuali eventi catastrofici che, come per le alluvioni e le frane, si registrano ogni autunno e primavera”. Quindi al terzo posto, secondo Antolini, ”il disicentivo e la delocalizzazione per evitare di urbanizzare aree a rischio idrogeologico e sismico”. Infine, ma non ultima, la corretta informazione ”per avere consapevolezza di quello che accade”. ”I cittadini – ha affermato Antolini – devono essere messi al corrente di quello che rischiano attraverso una capillare e costante informazione, ma non ogni 3-4 anni a evento avvenuto”. ”Per esempio in Emilia Romagna, al primo posto nell’economia italiana, l’informazione non c’e’ se a ogni sussulto c’e’ tutto quello spavento. Non bisogna pero’ cadere nell’errore di creare panico, bisogna informare. Oggi – ha proseguito Antolini – c’e’ un interregno tra il silenzio sui rischi di una determinata zona e l’eccessivo allarme che, come nella comunicazione della Commissione Grandi Rischi, ha portato la gente di Ferrara a stare sveglia tutta la notte”. E allora, come membro del Consiglio nazionale dei geologi, Antolini ha sottolineato l’importanza, ora in Italia, se si abita in una zona sismica o no. ”Questa e’ l’unica cosa da sapere per adeguare le costruzioni private, pubbliche e industriali. I Comuni, le Regioni, devono capire che bisogna costruire in sicurezza senza classe sismica o basi statistiche che tengano e solo avendo presente se la zona e’ a rischio terremoti o no. Se e’ sismica bisogna costruire in una determinata maniera sempre, adottando gli standard piu’ elevati, sia che si tratti di Emilia Romagna o di Abruzzo o di Calabria”.