Terremoto, Dalai Lama a Mirandola: “Adesso guardate al futuro”

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Dopo le visite ufficiali degli esponenti politici e delle istituzioni, dopo i decreti e i primi provvedimenti post-sisma, in Emilia questa settimana arrivano i ‘padri spirituali’. Oggi il Dalai Lama ha incontrato i terremotati di Mirandola, martedì Benedetto XVI visiterà quel che resta di Novi di Modena. Dopo un disastro naturale come il terremoto che ha colpito in particolare le province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia, bisogna fare “vuoto” dentro di sé, riflettere e poi “trasformare la tristezza in motivo di coraggio per reagire positivamente”, ha esortato la guida spirituale tibetana. Ad un mese dalla prima scossache ha distrutto capannoni, chiese ed abitazioni – ha detto il Dalai Lama – non c’è più tempo per piangere su quanto si è perso: bisogna guardare al futuro e mettersi al lavoro in fretta. Il monaco buddista ha parlato lentamente, con pacatezza, ma le sue parole più che un incoraggiamento sono apparse un sollecito. Sotto il tendone della Protezione civile nel campo “Friuli” di Mirandola, prima di annunciare un altro contributo economico di 50 mila dollari (altrettanti sono stati erogati nei giorni scorsi alla Croce Rossa Italiana impegnata sul posto), Dalai Lama ha chiesto qualche minuto di silenzio. “Adesso è tempo di lavorare duramente e fortemente – ha aggiunto – non è il momento di prendere le cose con facilità. Generalmente agli italiani piace fare le cose con calma, ma adesso bisogna lavorare duramente”.
“Ero a Udine quando ho saputo di questo disastro e non potevo fare nulla in quel momento, allora ho pregato per voi” ha detto nel suo breve intervento. Ad applaudirlo, anche durante la sua visita alla ‘zona rossa’ della città dei Pico, centinaia di persone e rappresentanti della comunità buddista che hanno sfidato l’afa e il sole. “Sua Santità” ha tenuto per mano un sacerdote cattolico della zona, ha accarezzato una bimba che durante il terremoto ha perso i familiari, ha abbracciato una donna disabile sfollata. Poi ha donato il kata, sciarpa bianca tibetana, al presidente della Regione e Commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani e al sindaco di Mirandola Maino Benatti. “La sua visita – ha detto Errani – è per noi è un incoraggiamento forte prima di tutto morale e spirituale. Vogliamo prendere il suo insegnamento: non dobbiamo guardare indietro, ma costruire il futuro. Dobbiamo prenderci un attimo di riflessione per ricostruire bene e farlo senza rischi di problemi ulteriori”. Da tutto il mondo, ha aggiunto il sindaco Benatti “ci scrivono, ci telefonano, ci vogliono aiutare e questo crea in noi una speranza importante e determinante per superare le difficoltà che stiamo affrontando. Dal Tibet arriva un messaggio per noi fondamentale: che qui ci sono vicini tutti”.

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