Pur con tutti i possibili miglioramenti il testo del decreto di riordino della protezione civile e’ ”assurdo”. L’ex sottosegretario alla Protezione civile Franco Barberi spara a zero contro il provvedimento, ieri bocciato da Regioni, Province e Comuni in sede di Conferenza unificata. Ad Ancona, dove ha inaugurato una mostra fotografica sui 40 anni dal terremoto che colpi’ il capoluogo marchigiano e dove ha ricevuto il premio ‘Codice Rosso’ dell’Anci, Barberi ha osservato che l’Italia ”non ha memoria storica e dimentica le esperienze positive del passato”. Come quella della ricostruzione dopo il terremoto del 1997 di Umbria e Marche che ”e’ stata un successo, mentre dell’Aquila si sta rivelando invece fallimentare. Qui abbiamo lavorato in grandissima sinergia tra Stato centrale e autonomie locali, dando spazio al territorio”. Quanto al decreto, per Barberi non viene dato spazio alla prevenzione ne’ alla tempestivita’ dell’intervento. Il risultato e’ che forse ”ci vorra’ una grandissima calamita’ come fu il terremoto in Irpinia, che mise in luce l’inesistenza del sistema, per avere una protezione civile come si deve”. Il delegato alla protezione civile dell’Anci nazionale Roberto Riggi ha elencato le criticita’ individuate dai Comuni al testo proposto dal Governo: oltre alla scelta della legislazione d’urgenza, ”e‘ sbagliato far ricadere il settore sotto il ministero dell’Interno, invece che sotto la presidenza del Consiglio dei Ministri. Una calamita’ non e’ solo un problema di ordine pubblico, ci sono anche le esigenze della ricostruzione che ad esempio toccano l’economia e i beni culturali”. E poi ”mancanza di tempestivita’ nello stato di emergenza, tempi troppo brevi per uscire dall’emergenza, mancanza di deroghe al patto di stabilita’ per gli investimenti per la ricostruzione e la prevenzione, ripartizione delle risorse nella Conferenza Stato-Regioni senza la partecipazione dei Comuni”. ”Preoccupante” secondo Riggi la partita delle assicurazioni: ”prima bisogna fare una grande operazione di messa in sicurezza del territorio”. Unico aspetto positivo ”la possibilita’ per i sindaci di dirigere tutte le forze disponibili per i soccorsi”. Riggi comunque e’ ottomista: la battaglia ”continua in Parlamento, convinceremo i nostri parlamentari a ripresentare le nostre proposte”.