Nonostante la tutela imposta dal Trattato Antartico, l’Antartide e’ sempre piu’ minacciato dalle attivita’ umane. E’ quanto emerge dallo studio coordinato da Steven Chown, biologo dell’Universita’ australiana di Monash, e condotto da un gruppo internazionale che sulla rivista Science ha individuato le sfide attuali e future per la conservazione del continente bianco. I ricercatori hanno valutato l’efficacia del Trattato Antartico contro le minacce del cambiamento climatico e di un aumento dell’utilizzo delle risorse naturali, in considerazione del rapido progresso tecnologico. Hanno individuato cosi’ che le principali minacce a breve termine comprendono l’impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi marini, l’uso delle risorse marine, l’acidificazione degli oceani, le specie invasive, l’inquinamento, l’alterazione degli habitat e le difficolta’ di gestione all’interno dello stesso Trattato. ”Le interazioni tra uso delle risorse e cambiamenti climatici sono minacce particolarmente significative”, ha osservato Chown. ”Il cambiamento climatico – ha aggiunto – sta aumentando il rischio di introduzione di specie non indigene. Diverse specie aliene, che hanno gia’ dimostrato di essere altamente invasive, sono gia’ presenti nella regione della Penisola e i rischi sono sempre maggiori”. Gli studiosi hanno ipotizzato lo scenario nell’arco dei prossimi 50 anni. ”Il rapido cambiamento in gran parte della regione e’ sottovalutato. Il riscaldamento nell’Antartide occidentale – prosegue – sta cambiando la distribuzione delle specie e causando un’accelerazione del tasso di perdita del ghiaccio, tra gli altri segni evidenti”. Nel lungo periodo, la crescita delle attivita’ turistiche e scientifiche aumenteranno la prospettiva di insediamenti umani permanenti e maggiori interessi nell’uso delle risorse.