E’ guerra al volontariato nelle zone prostrate dalle inondazioni del 7 luglio, nella regione meridionale russa di Krasnodar. Mentre si prepara una bozza di legge per aumentare il controllo sulle iniziative spontanee in aiuto della popolazione, le autorita’ di Krymsk, l’area piu’ colpita, hanno condannato quattro giovani volontari a 15 giorni di detenzione con l’accusa di teppismo e hanno ordinato il trasferimento in periferia del campo volontari, organizzato nel centro della citta’. Ufficialmente il motivo del ‘trasloco forzato’ e’ di carattere sanitario, ma secondo gli attivisti il governo non vuole testimoni oculari indipendenti sul luogo di una tragedia, in cui sono ancora da accertare le responsabilita’ dell’amministrazione pubblica. Prova del nervosismo delle autorita’, a detta di alcuni – come il coordinatore del campo, Oleg Melnikov, citato da Gazeta.ru – e’ la condanna per teppismo a due settimane di carcere inflitta a quattro giovani che hanno interrotto un incontro pubblico a Krymsk, accusando il governo di nascondere il reale numero delle vittime (il bilancio ufficiale parla di 172 morti). Gli incendi estivi del 2010, la difesa della foresta di Khimki minacciata dalla costruzione di un’autostrada e in ultimo le inondazioni a Krasnodar, sono solo alcune delle cause che negli ultimi due anni hanno mobilitato un inaspettato numero di volontari, impegnati a supplire alle inefficienze o disattenzioni delle autorita’ locali e centrali, soprattutto in momenti di emergenza. Mosca guarda a un movimento vasto e trasversale come a un potenziale fattore di “destabilizzazione”. Inoltre, a differenza del passato, il flusso di volontari verso Krymsk e’ costituito da molti giovani politicamente impegnati, spesso gli stessi scesi in piazza questo inverno contro Vladimir Putin. E’ di pochi giorni fa la notizia che la Camera pubblica russa sta redigendo una bozza di legge secondo la quale i volontari sono obbligati a firmare accordi di cooperazione con un’organizzazione che si occupi di azioni caritatevoli e con le autorita’ locali. Il disegno di legge mira, ufficialmente, a “tutelare i volontari”, prevedendo che siano le singole organizzazioni a garantire loro trasporti, pasti e sistemazione. Ma secondo il deputato di opposizione Ilya Ponomarev, la nuova legge nasconde “seri problemi”, con le autorita’ che potrebbero ostacolare il lavoro dei volontari, visti come elementi pericolosi, perche’ in grado di diffondere informazioni di prima mano da luoghi e vicende ritenute sensibili.