E’ da giorni che su MeteoWeb parliamo approfonditamente del peggioramento che si prospetta per l’inizio della prossima settimana: adesso l’evoluzione, fiutata da tempo grazie alle indicazioni dei centri di calcolo internazionali, è confermata in toto al 100%, e restano da individuare solo i dettagli di un’evoluzione dettata da un crollo barico che determinerà il ritorno di fresco e maltempo sull’Italia, in piena estate!
Ma se da un lato è già inquadrata la struttura barica in linea di massima che riguarderà l’entrata di una massa d’aria molto fresca nel bel mezzo dei mari italiani in pieno Luglio, periodo più caldo dell’anno nonché più stabile, risulta ancora difficoltoso conoscere l’esatta posizione dell’approfondimento barico a tutte le quote che si manifesterà da qui a martedì 24.
E’ proprio codesto fattore che farà si che alcune zone saranno letteralmente sommerse di piogge torrenziali e altre risparmiate dal grosso, ma senza dubbio il fattor comune sarà il calo termico e il tempo pertubato.
Si proprio pertubato, come se fossimo in pieno Ottobre, volendo esagerare possiamo davvero paragonare tale situazione “estrema” con un termine di rarità in codesto periodo dove ogni anno o quasi ogni anno regna sovrano la stabilità almeno per quel che concerne il settore del centro-sud costiero.
Per valutare infatti una vera rottura estiva anticipata o un forte break estivo in piena regola, urge avere un a diffusa instabilità soprattutto la dove non piove mai in questo periodo e cioè le coste di tutto il centro/sud, dove i fenomeni di tipo marittimo o da fronte freddo o da convergenza sono fenomeni senza dubbio riconducibili alla stagione autunnale e non di certo alla fase centrale estiva.
Ecco il perché, se da un lato abbiamo la possibilità di analizzarne gli effetti sul campo in un periodo dove i mari soprattutto quest’anno sono a dir poco una brodaglia con pesantissime anomalie nei loro settori superficiali fin verso qualche metro in profondità, dall’altro non possiamo far altro che esser un po’ apprensivi verso tale dinamica barica che potrebbe risultare pericolosa.
Infatti basterà un leggero ovest shift con asse di saccatura d’entrata verso il medio/basso versante tirrenico a cavallo della Sicilia del nocciolo più freddo in quota per esaltare anche un contributo umidissimo sciroccale per parte delle zone del sud ionico, dove i fenomeni potrebbe risultare davvero persistenti a carattere fortemente torrenziale con possibili nubifragi e grandinate o trombe d’aria o marine.
E’ questo ciò che emerge dalla stragrande maggioranza dei modelli mattutini che vedrebbero l’isolamento del vortice ciclonico a ridosso del basso tirreno e poi tra area sicula e ionica, dove con tal sinottica si rischierebbero violentissimi nubifragi in alcune zone del sud peninsulare ionico in primis la calabria ionica dove ci sarebbero venti testi da levante e scirocco che impatteranno con stau orografico imponenti torri di vapore, cumulonembi in possibile espansione ben oltre i 10 mila metri di altezza.
Rischio concreto alluvionale:
Riteniamo che tramite questi aggiornamenti odierni, l’area più colpita sarà il Sud e Sicilia con particolare riferimento a tutto il medio/basso adriatico e possibilmente l’area ionica e tirrenica calabra e anche parte dell’est siculo e tutto il versante nord dell’isola.
In codesto settore, aspettando anche il grado di allerta che emanerà ESTOFEX, possiamo già dire che troveremo valori compresi tra un’allerta forte e molto forte quindi tra level2 o addirittura level3 anche in base alla minuziosa e attenta lettura dei vari parametri meteorologici come il grado di vorticità positiva che potrebbe colpire determinate aree per ore e l’immenso carburate fornito dal mare sopra media.
Da non sottovalutare neppure il cape/index che si innalzerà sensibilmente dapprima nel tirreno e poi anche nel settore ionico, dove qui potrebbe assumere carattere molto elevato quasi a fondo scala, fattore molto importante per individuare le zone a rischio violentissimi temporali e nubifragi, soprattutto come detto se i modelli confermeranno il possibile umidissimo richiamo al vortice nella sua parte ad est del sistema che sarebbe soggetta ai venti umidi da scirocco e levante che impatterebbero lungo le coste.
Rischio elevato dunque per questo peggioramento estivo simil/autunnale che potrebbe esser ricordato a lungo negli archivi meteorologici nazionali anche perché avverrebbe con parametri che ancora non abbiamo potuto studiare a pieno come la fortissima anomalia marina che rispetto ai decenni passati è un fattore da non trascurare soprattutto con ferite bariche nel cuore di una stagione estiva reduce da più di un mese di gran caldo al centro/sud.