Grande ondata di freddo e nevicate sull’altopiano sudafricano, i fiocchi di neve hanno imbiancato persino la capitale Pretoria e Johannesburg

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Gli effetti delle nevicate sull'altopiano sudafricano

L’inverno australe è stato in grado di sfornare un considerevole episodio di freddo. Una consistente ondata di freddo ha colpito in questi giorni il Sudafrica, favorendo un drastico calo dei valori termici e nevicate fino a quote insolitamente basse su buona parte dell’altopiano interno. Molte aree dell’altopiano sono state ben imbiancate. A tratti i fiocchi di neve sono riusciti a depositare dei piccoli accumuli al suolo anche in località veramente poco avvezze alle visite della “dama bianca”, nonostante la considerevole altitudine. I fiocchi di neve hanno fatto la loro comparsa su diversi quartieri di Johannesburg che erano stati risparmiati dalle nevicate verificate negli inverni del 2006 e del 2007, quando la neve lasciò dei piccoli accumuli sull’area di Soweto e altre zone periferiche della grande città sudafricana. In alcuni quartieri di Johannesburg la nevicata ha lasciato pure dei piccoli accumuli, con un velo bianco sui tetti delle abitazioni.

La neve è arrivata pure sulla capitale giudiziaria Bloemfontain. Ma sono ancora più rilevanti le fioccate avvenute nella capitale Pretoria. Qui i fiocchi di neve bagnata hanno interessato anche i quartieri settentrionali e centrali della città. Si tratta senza ombra di dubbio di un evento eccezionale, difatti è veramente molto difficile vedere fiocchi di neve svolazzare per i quartieri centrali di Pretoria, pur in presenza di temperature prossime agli . La nevicata più forte della storia di Pretoria è avvenuta nel Giugno del 1968. Quello fu un periodo molto freddo per la storia climatica del Sudafrica e dell’intera Africa australe. Fra l’inverno del 1967 e quello del 1968 si registrarono una serie di intense ondate di freddo molto intenso che si propagarono su un’area veramente vasta.

Una delle tante immagini che circolano sul web sulla nevicata che ha imbiancato diversi quartieri di Johannesburg

Nel 1967 si archiviò il record di freddo dell’Africa australe, con i -20.4° raggiunti nello stato del Lesotho, mentre nel 1968 si verificarono una serie di eccezionali nevicate  su quasi tutto il Sudafrica settentrionale, lo Zimbabwe e addirittura il sud dello Zambia, con accumuli in aree dove erano impensabili le apparizioni della neve. Di solito i grandi eventi nevosi che nella stagione invernale (inverno australe) imbiancano gli altopiani dell’Africa meridionale sono legati  alla presenza di aria piuttosto umida, di origine oceanica, che va ad interagire con le masse d’aria molto fredde che, da Sud e da SO, risalgono dai mari sub-antartici verso le coste sudafricane, tramite imponenti fronti freddi associati a vasti e profondi cicloni extratropicali che si approfondiscono a sud-est o ad est della costa sudafricana.

Ma per capire quanto è rara la neve nei tavolati interni dell’Africa meridionale basta dire che in Zimbabwe, sul Nyangani, a 2600 metri di altezza, non nevica dall’Agosto del 1935 e in Malawi, sul Mulange, a oltre i 3000 metri, non si vede una nevicata dal Giugno 1954. In Swaziland, sulla capitale Mbabane, l’ultima nevicata è del 1997. In Mozambico ormai non nevica più da circa 180-190 anni, solo nel 1850 si hanno testimonianze di nevicate sul Binga.

Questa volta le nevicate si sono concentrate soprattutto sull’altopiano del Sudafrica, neanche un fiocco si è visto a Mbabane, capitale del Swaziland, dove nell’ultimo secolo la neve è riuscita a lasciare degli accumuli solo negli inverni del 1918,1968 e 1997.

I fiocchi di neve sulle strade della capitale Pretoria

Finora Mbabane è rimasta sfavorita dalle correnti per avere precipitazioni, risentendo di un maggior richiamo di correnti più temperate provenienti da nord-ovest.

Dal punto di vista sinottico l’intensa avvezione fredda che ha interessato il Sudafrica si è innescata in seguito alla risalita di una profonda saccatura, colma di aria molto fredda in quota, che ha favorito l’isolamento di una circolazione depressionaria, a carattere freddo, davanti le coste sud-orientali sudafricane, con un minimo al suolo sceso sotto i 1000 hpa.

Tale area depressionaria, posizionata poco a largo delle coste del Sudafrica sud-orientale, era supportata in quota da una goccia fredda, con un nocciolo freddo sotto i -25° alla quota di 850 hpa.
Al contempo, più ad ovest di questa circolazione depressionaria, sull’Atlantico meridionale, si è formato un blocco anticiclonico che ha convogliato verso le coste sudafricane sostenuti venti dai quadranti meridionali che hanno spinto masse d’aria molto fredde e umide di origine sub-antartica.
L’interazione fra il blocco anticiclonico sull’Atlantico meridionale e la circolazione depressionaria collocata davanti le coste sud-orientali del Sudafrica ha cosi permesso alle fredde masse d’aria di lontana origine polare sub-antartica di raggiungere il Sudafrica e il vasto altopiano interno, determinando l’avvento di fitte nevicate fino a quote relativamente basse.

Gli effetti di questa ondata di freddo svaniranno rapidamente tra oggi e la giornata di domani. Solo sull’altopiano interno si registreranno delle gelate notturne per inversione termica e irraggiamento.

La forte burrasca attesa sabato sulle coste sudafricane

Ma già dalla serata di venerdì una nuova ondata di maltempo dalle caratteristiche invernali colpirà le coste sudafricane, con venti molto forti dai quadranti occidentali, piogge e nevicate sui rilievi oltre i 1300-1500 metri. Stavolta il peggioramento di stampo invernale sarà causato dall’approfondimento di un profondo ciclone extratropicale sul settore orientale dell’Atlantico meridionale. Questa circolazione depressionaria verrà alimentata da un grosso blocco di aria molto fredda, di origine polare, che dalle coste antartiche risalirà verso le alte latitudini, con venti molto forti da S-SO e SO che nella giornata di sabato colpiranno anche le coste meridionali sudafricane, toccando picchi di oltre i 90 km/h (localmente anche più) nei punti esposti. Le burrasche determineranno anche intense mareggiate, con onde alte più di 6 metri che si infrangeranno sull’area del Capo di Buona Speranza e sulle coste del Sudafrica sud-occidentale. L’afflusso di aria piuttosto fredda da O-SO darà luogo a delle nevicate sui rilievi del Sudafrica meridionale, mentre delle piogge e veloci rovesci interesseranno le aree costiere. Le isoterme però non saranno eccessivamente basse per permettere delle nevicate con accumulo sul famoso monte Tavola, il grande rilievo a forma tabulare che sovrasta Città del Capo.

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