Hessdalen è una località della Norvegia di soli 150 abitanti, in cui si ripetono fenomeni misteriosi che sfuggono a una esauriente spiegazione scientifica, nonostante approfonditi studi che vengono da anni compiuti. Dal 1998 una telecamera registra continuamente i fenomeni dell’area, così come un radar e un magnetometro. Sulla reale esistenza di tali luci non ci sono quindi dubbi, ma ce ne sono molti sulla loro natura. Si manifestano come luci sferiche di diversi colori e diverse forme, sia nel cielo che presso il suolo, pulsanti irregolarmente e dotate di movimento a scatti. In concomitanza di queste luci si notano perturbazioni del campo elettromagnetico. La loro dimensione va da 0,5 a 30 metri e il fenomeno ha un picco di frequenza in inverno e nelle ore dalle 22 all’1. La luminosità emessa è fino a 100 kW. Per spiegare il fenomeno è stata ipotizzata l’espulsione di particelle che genererebbero le onde radio a frequenza molto bassa rilevate. Vengono anche rilasciate sfere microscopiche leggermente radioattive rilevate poi sul terreno. Il luogo è famoso anche per le testimonianze che risalgono fin dal 1800, ma sembra che ci siano una quarantina di luoghi ove avvengono fenomeni del tutto sovrapponibili (Australia, USA). La spiegazione anche solo teorica e incompleta del fenomeno è comunque complessa, a partire da movimenti di placche tettoniche che genererebbero fenomeni elettrici, onde elettromagnetiche e poi una sostanza formata da piccolissime particelle di silicio riscaldate, ma con una caratteristica ancor più particolare, e cioè la mancata perdita di calore che ci si aspetterebbe. In qualche modo quindi è necessario pensare ad un meccanismo che sostenga la spesa di energia emessa dalle luci, una forza gravitazionale, per esempio. C’è di più: dal momento che la temperatura è costante, dato che si sono notate variazioni di luminosità queste possono essere imputate solo al numero delle particelle, e non nella loro variazione di luminosità. Tali particelle nel giro di un secondo aumentano o diminuiscono di numero apparendo in grappoli, mentre da lontano si distingue una sola luce. L’inizio del fenomeno è caratterizzato, come detto, da pulsazione, poi questa scompare e la luce si stabilizza. Fenomeno ancora più strano, a volte le sfere assumono forme geometriche e simmetriche, o anche formazione di grappoli secondari a quelli primari. Insomma, un altro dei tanti fenomeni misteriosi che appassionano scienziati, ufologi e sostenitori del soprannaturale. La realtà verosimilmente, è da ricercare nell’ignoranza che abbiamo sui fenomeni che ci circondano. Ma che nulla toglie alla straordinarietà e alla suggestione che accompagna il fenomeno.