Il potente sisma che ha scosso l’Oceano Indiano in profondita’ l’11 aprile scorso e’ stato seguito da una serie di terremoti di minore entita’ in varie zone del mondo, tanto da far parlare alcuni geologi di possibile reazione a catena, reazione che questi stessi esperti considerano sorprendente. Lo scrive il Washington Post. “Non credevo che questo potesse accadere“,ha dichiarato Ross Stein, geofisico al Us Geological Survey del Menl Park, in California, coautore di uno studio pubblicato oggi su ‘Nature’. Il team di scienziati ha messo a confronto i dati emersi dalle registrazioni a livello mondiale di eventi sismici prima e dopo l’11 aprile. Ed ha scoperto che un solo sisma di magnitudo superiore ai 5,5 gradi della scala Richter si era verificato nei sei giorni precedenti il sisma, mentre altri 16 erano stati registrati nei sei giorni successivi. Stein ammette che la conclusione cui giungono gli autori dello studio sara’ oggetto di controversie: “Ritengo che la maggior parte dei miei colleghi saranno scettici, anch’io lo sarei“.
Una prima obiezione viene mossa da Susan Hough, dell’USGS a Pasadena, California, che pur definendo interessante la scoperta cui giungono gli autori dello studio, osserva che l’accresciuto numero di eventi sismici registrati potrebbe essere una semplice coincidenza non da mettere in relazione all’evento dell’11 aprile. “Se i sismi di minore intensita’ precedenti quello dell’11 aprile sono una coincidenza, siamo certi che non potrebbero esserlo anche quelli successivi?'”, si chiede. “Non abbiamo una prova certa. Dobbiamo costruire un caso statistico e ne abbiamo uno forte“, spiega Stein. Il sisma nell’Oceano Indiano e’ stato di magnitudio 8,6 gradi della Scala Richter, il piu’ forte di quel tipo che sia stato registrato: normalmente i forti movimenti sismici avvengono ai confini tra due placche tettoniche, questo si e’ prodotto all’interno di una singola placca, ed ha generato molteplici onde sismiche nel pianeta: “L’intera terra ha vibrato come una campana“, spiega Stein, secondo il quale quel tipo di onda poteva avere un effetto destabilizzante sulle zone sismiche maggiore di quello generato da altri tipi di terremoti. Molti dei sismi registrati dopo l’11 aprile sarebbero avvenuti inoltre lungo il percorso di quelle onde sismiche.