“Sono frastornato, devastato, ero convintissimo che sarei stato assolto“, così al telefono Enzo Boschi, allora presidente dell’Ingv, dopo la sentenza all’Aquila che ha condannato i componenti della Commissione Grandi rischi a sei anni di reclusione. “Sono frastornato, devastato, ero convintissimo che sarei stato assolto perché non ho mai rassicurato nessuno. Sfido chiunque a trovare scritta, detta a voce, su tv o da qualsiasi parte una mia rassicurazione concernente il terremoto dell’Aquila“, sottolinea Boschi. “E questo perchè – aggiunge – nessuno è in grado di prevedere terremoti quindi io non rassicuro nessuno. La qualità degli edifici in Italia è tale che anche una piccola scossa può causare un disastro“. “Aspetto le motivazioni – prosegue – ma qualunque siano, la condanna resta devastante specialmente per uno che da 40 anni si occupa di terremoti, che ha speso la sua vita a stabilire la pericolosità sismica in Italia. Speriamo nell’appello, è una cosa talmente assurda che se i miei colleghi stranieri mi chiedono di cosa sono accusato non riesco nemmeno a spiegarlo, nemmeno ci credono“. Ricorda in particolare di aver fatto pubblicare sulla stampa una mappa di pericolosità sismica dove si vede come “la zona più pericolosa era l’aquilano. Non sono in grado di prevedere terremoti e non lo prevederò mai. E ora – conclude – non ho più nemmeno intenzione di preoccuparmi mai più di terremoti“. “I sismologi sono la catena debole. Il numero di vittime di un terremoto é proporzionale al livello di corruzione di ogni Paese, è scientificamente provato“, chiosa Boschi.