La sentenza di condanna per i componenti della Commissione grandi rischi per il terremoto dell’Aquila del 2009 “apre scenari critici per tutti coloro che nel nostro Paese, a vario titolo, si assumono responsabilità in tema di sicurezza”, lo sottolinea Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, che esprime “solidarietà” ai componenti della Commissione. “Esprimo tutta la solidarietà, anche a nome dell’intero Consiglio Nazionale che rappresento, ai colleghi e ai professori della Commissione Grandi rischi per la sentenza de L’Aquila”, così il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, in una nota, premettendo che “non intendo commentare l’operato della magistratura”, ma “la sentenza apre scenari molto critici, per non dire drammatici, per tutto il sistema di coloro che, a vario titolo a livello istituzionale e non, si assumono continuamente forti responsabilità in tema di sicurezza”. “Quello che è accaduto nel territorio aquilano – sottolinea Zambrano – va addebitato a chi ha ostacolato l’introduzione del certificato di vulnerabilità sismica dei fabbricati, la microzonizzazione idrogeologica e sismica del territorio e più, in generale, a chi, tacendo, si è di fatto opposto ad un processo di conoscenza della vulnerabilità’ in senso lato di edifici ed infrastrutture”. Per il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, “chi non ha mai scelto di avviare una seria politica di prevenzione e messa in sicurezza degli edifici e delle infrastrutture nel nostro Paese e’ il vero responsabile dei danni derivanti dagli effetti di un sisma”. E gli ingegneri italiani “da tempo stanno lanciando un grido d’allarme sulla necessità di mettere in sicurezza il patrimonio edilizio esistente”: un patrimonio che risale, per oltre il 64 per cento, agli anni 70 e quindi costruito non sulla base delle nuove norme antisismiche. E’ necessario – avverte il presidente Zambrano – “avviare finalmente un piano mirato di prevenzione e ‘messa in sicurezza’ nazionale, che passi per l’obbligatorietà del certificato di vulnerabilità sismica dei fabbricati, per la de fiscalizzazione delle spese per chi avvia processi di miglioramento o adeguamento sismico, per la stipula di polizze assicurative contro il rischio sismico”.