Tecnicamente si chiamano megacriometeore, e rappresentano un tema molto interessante, al limite (e oltre) delle nostre attuali capacità di spiegazione.
Si tratta di blocchi di ghiaccio, ben più grandi della classica grandine, che cadono, apparentemente inspiegabilmente, dal cielo.
Se il fenomeno è noto fin dall’antichità, negli ultimi anni si è decisamente intensificato, tanto da far pensare agli scettici che si trattasse di uno scherzo. Furono in particolare gli anni fra il 1999 e il 2000 caratterizzati da molti di questi pezzi di ghiaccio caduti in Italia e Spagna. Addirittura oltre 400 pezzi di ghiaccio segnalati in Italia dal 17 gennaio al 3 febbraio 2000.
Il fenomeno in alcuni casi potrebbe essere ricondotto a fenomeni temporaleschi, con formazione di blocchi composti da molti chicchi di grandine, nell’ambito di una situazione particolarmente turbolenta nell’atmosfera. Io stesso descrissi nel caso del tornado di Robecco Pavese del 1957 un caso di caduta di un blocco enorme di ghiaccio, oltre 20 cm di diametro.
Il problema è che in molti casi il cielo era sereno durante queste cadute, oltre al fatto che il più grande blocco segnalato è di ben 220 Kg, in Brasile, e non mi viene in mente una condizione atmosferica così particolare da consentire un evento simile o anche solo paragonabile.
Da una breve ricerca su internet non sono mancati cenni alla Bibbia, agli U.F.O., alle alterazioni climatiche e ai veleni. Sembra che appena ci sia qualcosa di inspiegato occorra metterci di mezzo senza tanti complimenti tutti i misteri in un colpo solo.
L’ipotesi più interessante circa la genesi e l’aumento di frequenza nella caduta di questi blocchi è quella meteorologica. La spiegazione è legata al riscaldamento globale: le masse di aria calda, sempre più preponderanti e sempre più in alto nella troposfera riuscirebbero in alcuni casi a interagire con la stratosfera e a quelle quote il mix di umidità e temperature molto fredde permetterebbe la formazione di blocchi.
Mi rendo conto che non sia una tesi da premio nobel, ma al momento mi pare l’unica plausibile, escludendo alieni, segni della fine del mondo, temporali a ciel sereno, blocchi caduti da aerei. A questo proposito né i sistemi, anche se fossero difettosi, dei w.c. potrebbero generare pezzi così grossi e privi di segni come disinfettanti (o peggio!). Il ghiaccio che eventualmente si forma sulle ali poi viene frammentato già sull’ala per evitare che il peso influisca sulla portanza dell’aereo, cioé ne minacci la stabilità. Quello del ghiaccio infatti non è né un problema nuovo né sottovalutato dall’aeronautica, anzi è uno dei pericoli maggiori. E i pezzi di ghiaccio sono stati segnalati anche lontano da rotte aeree.
In ogni caso non si può affermare che per tutti i casi ci sia una spiegazione sola, ma certamente occorre trovarne una per i tanti casi inesplicabili.