L’Ausl di Bologna ha deciso di consentire, prima azienda sanitaria a livello internazionale, la sperimentazione di una terapia tibetana ai suoi pazienti oncologici. Si chiama ‘Pratica meditativa Tong Len’, partira’ a febbraio e sara’ condotta dall’equipe di Gioacchino Pagliaro, 58 anni, direttore del reparto di Psicologia clinica dell’ospedale Bellaria, che si occupa di meditazione da oltre vent’anni. Nei prossimi giorni – anticipa l’edizione bolognese di ‘Repubblica’ – saranno scelti 80 pazienti, che continueranno nel frattempo il normale processo di cure: 40 saranno sottoposti alla terapia, l’altra meta’ no, in modo da valutare le differenze. Pagliaro e i 15 professori sanitari che costituiscono la sua equipe non conosceranno i nomi di chi fara’ il test: avranno solo una scheda con le iniziali del paziente, il tipo di patologia e determinati valori del sangue. Lo studio, a costo zero, durera’ diversi mesi e, a distanza di tre e cinque anni, lo staff di medici analizzera’ i pazienti per capire se ci sono stati cambiamenti, se sono variati alcuni valori del sangue come il livello dei globuli bianchi oppure se ci sono miglioramenti negli stati d’ansia e di tensione. Una misurazione, questa, che avverra’ prima, dopo e durante il test. Il ‘Tong Len’ (‘Prendere e dare’) e’ un’antica pratica buddista che prevede, come attivita’ centrale, la meditazione. Il comitato etico dell’Ausl ha approvato la sperimentazione e il direttore sanitario Massimo Annichiarico ha firmato la delibera che autorizza il progetto. Ad oggi non c’e’ letteratura scientifica che possa dimostrare il reale beneficio della terapia.
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Ospedale bolognese sperimenta la “meditazione tibetana” per curare i tumori
