Il vortice ciclonico presente sull’Italia apporterà abbondanti nevicate sull’Europa centro-orientale

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Il colpo di coda dell’inverno non interesserà solo l’Italia, ma anche la quasi totalità degli stati dell’Europa centro-orientale che si prepareranno a ricevere nevicate, a tratti anche abbondanti, e accompagnate da una sostenuta ventilazione dai quadranti settentrionali. Come abbiamo già avuto modo di analizzare negli articoli precedenti, la profonda ciclogenesi che si sta formando sul mar di Sardegna, assumendo un notevole sviluppo nel corso delle prossime ore, nella giornata di domani, dopo essersi diretta verso l’Albania, la Macedonia e il sud della Serbia, tenderà a riorganizzarsi sulla Romania centro-settentrionale, sul versante orientale dei Carpazzi, dove si andrà a localizzare il fulcro della profonda circolazione depressionaria, a carattere freddo, la quale presenterà un minimo barico al suolo piuttosto profondo, stimato attorno i 982 hpa. Proprio sulla Romania l’area depressionaria, nel corso della giornata di domani, tenderà ad approfondirsi notevolmente per merito della contemporanea presenza di una rimonta d’aria calda sub-tropicale, con masse d’aria abbastanza calde che dall’entroterra desertico egiziano si spingeranno verso la Turchia e il bacino orientale del mar Nero (dove comparirà l’isoterma di +18°C +19°C a 850 hpa), mentre sul bordo occidentale della circolazione ciclonica scivoleranno masse d’aria molto fredde di origine artica (con l’isoterma di -10°C a 850 hpa sulla Romania occidentale) che avranno come obiettivo finale i Balcani.

Lungo i margini fra le opposte avvezioni si formerà una estesa area di forte “baroclinicità” a cui si sommerà l’anomalia positiva della “vorticità potenziale isoentropica” che alimenterà la circolazione ciclonica. Conseguentemente a questa prima azione di “forcing” l’avvezione calda ad est del minimo barico determinerà una anomalia di temperatura potenziale positiva, mentre ad ovest del minimo l’avvezione fredda determinerà una anomalia di temperatura potenziale negativa. Sulla linea di demarcazione tra le due avvezioni nei bassi strati si genererà una intensificazione della circolazione depressionaria che andrà quindi ad interagire in quota con l’anomalia positiva di vorticità potenziale. Il vortice depressionario, approfondendosi fino a 982 hpa, oltre ad inasprire sensibilmente il “gradiente barico orizzontale”, fra il sud della Russia europea, il mar Nero, l’Ucraina e l’area carpatico-danubiana, con una consistente intensificazione dei venti nei medi e bassi strati, riuscirà anche a portare delle nevicate a carattere diffuso, fino al piano, fra la Bielorussia, l’Ucraina occidentale, la Polonia meridionale, la Slovacchia, l’Ungheria, l’Austria e i paesi balcanici, con accumuli anche consistenti tra la Bielorussia, l’Ucraina occidentale, la Polonia meridionale e l’area dei Carpazi. Saranno molte le capitali dell’est che riceveranno una bella nevicata nel corso della giornata di domani.

La persistenza dell’annesso sistema frontale, fra i Balcani e l’Europa orientale, esalterà le precipitazioni, che dato l’afflusso delle masse d’aria fredde d’origine artica, ad ovest del profondo minimo barico di 982 hpa attestato sul nord della Romania, assumeranno prevalente carattere nevoso fino al piano. Nevicate, a tratti pure qualche rovescio nevoso, che dovrebbero persistere fino alla tarda serata/notte, specie fra la Bielorussia, l’Ucraina occidentale, la Polonia meridionale, l’ovest della Romania, la Slovacchia e l’Ungheria. In questi paesi si concentreranno le precipitazioni nevose più importanti, capaci di depositare accumuli, anche ingenti. Sui Carpazzi, in particolare lungo il versante settentrionale di questi, gli intensi venti settentrionali richiamati dalla profonda circolazione depressionaria determineranno delle vere e proprie tormente, con “scaccianeve basso” e forti riduzioni della visibilità orizzontale, comportando notevoli disagi per le popolazioni locali. Il fitto “gradiente barico orizzontale” generato dal profondo minimo barico richiamerà anche venti piuttosto intensi, con una prevalente componente meridionale fra le coste della Turchia settentrionale (raffiche di caduta dai rilievi del Ponto), il mar Nero e l’Ucraina orientale, mentre intensi venti dai quadranti settentrionali investiranno la Polonia meridionale, l’ovest della Romania e gran parte della regione carpatico-danubiana, con raffiche capaci di superare i 60-70 km/h.

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