Di seguito pubblichiamo integralmente la nota diffusa dal dott. Angelo Carannante, presidente del Centro Ufologico Mediterraneo:
L’evento ufo di Washington, che si svolgerà a partire 29 aprile 2013, considerati gli ospiti, sarà sicuramente ad alto livello. Il fatto che siano presenti dei membri del Congresso degli Stati Uniti, a mio parere, non significa che saranno rivelate chissà quali verità sugli ufo, da sempre oggetto di un granitico cover up. Saremo alle solite. All’inizio pensiamo che saranno rivelate chissà quali prove, salvo poi ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Quindi non mi aspetto grandi rivelazioni, a meno che, ma lo ritengo poco probabile, qualcuno non tiri fuori il classico asso nella manica e mostri al mondo intero una prova inconfutabile della presenza aliena sul nostro pianeta. Probabilmente, saranno mostrati indizi, quelli sì, fatti di immagini, tracciati radar, testimonianze magari di massa, tracce al suolo di atterraggi (più rare) per i quali, di occasioni (convegni, conferenze, documentari, ecc.) per metterli in evidenza, visto che già ne esistono in quantità, ce ne sono state e altre arriveranno. Pensare poi di regolarizzare un contatto con eventuali alieni che decidessero di metterlo in opera, mi sembra impresa ardua se non impossibile. Chi dovrebbero incontrare gli alieni? Come dovrebbe essere composta una delegazione terrestre? Siamo sicuri che gli extraterrestri accettino il concetto di “capo”? Oppure che essi abbiano una morale come la nostra? L’impressione è che, almeno stando ai tanti indizi che abbiamo, essi non ci considerino, almeno per ora, alla loro altezza o meglio, non ancora sufficientemente evoluti. Forse ci stanno facendo capire che loro esistono: cerchi nel grano, uomini in nero, mutilazioni animali, avvistamenti ufo, rapimenti alieni. Se già sono qui, credo che colloquiare con loro, sempre che sia possibile, sarà molto arduo, perché bisognerebbe probabilmente colmare milioni di anni d’evoluzione. Sarebbe un po’ come voler comunicare tramite segnali nello spazio con un’altra civiltà che manda dei segnali laser che non sappiamo leggere, mentre noi lanciamo dei segnali nello spazio molto più primitivi che dal loro canto hanno abbandonato da tempo immemorabile e che costituiscono quindi un rompicapo anche per essi. Sicuramente un lodevole tentativo quello di preparare un decalogo ma anche pericoloso. Sappiamo, per esperienza sulla terra, che comportamenti che sono ritenuti normali in uno stato, costituiscono vere e proprie offese in altre nazioni. Importante è che l’Italia si presenti con un rappresentante particolarmente qualificato. Infine ricordo una sola cosa: il fenomeno ufo non esiste solo negli Stati Uniti. Congressi di livello mondiale ce ne sono stati. Eccome!