Il “Southerly Buster” è un vento freddo e umido, a volte molto turbolento e burrascoso, che soffia da SO, lungo tutta la costa sud-orientale australiana, ed in particolare nello stato del Nuovo Galles del Sud, dove produce bruschi cali termici, anche dell’ordine di -10°C -15°C in poche ore. Non di rado può originare vere e proprie tempeste, con forti raffiche da O-SO e SO che possono superare la soglia dei 100 km/h. Esso si accompagna, nella maggior parte dei casi, al passaggio di un fronte freddo, provenienti da sud-ovest o da O-SO, seguito da masse d’aria molto fredde e umide, d’origine sub-polare marittima, che dall’oceano Indiano meridionale risalgono verso gli stati australiani di Victoria e del Nuovo Galles del Sud, investendo in pieno le aree di Melbourne e Sydney. Il “Southerly Buster”, in ogni peggioramento che coinvolge i territori dell’Australia sud-orientale, viene preceduta dall’attivazione del caldo e polveroso “Brickfielder”, che comincia ad alzarsi non appena una circolazione depressionaria attraversa le coste meridionali australiane, dalla Gran Baia Australiana verso lo stato di Victoria e il Nuovo Galles del Sud o più sud passando a ridosso della Tasmania, con il fronte caldo che inizia a muoversi in direzione del mar di Tasman. In questa fase, lungo il settore pre-frontale, col minimo barico principale localizzato poco a sud delle coste dell’Australia meridionale, si genera un sostenuto flusso caldo e piuttosto secco da NO e N-NO, che aspira masse d’aria calde e secche, di matrice tropicale continentale, dal deserto di Simpson e dal Gran Bacino Artesiano, nel cuore dell’entroterra australiano.
Queste masse d’aria, molto calde e secche, data l’origine desertica, tendono ad essere risucchiate all’interno del mulinello depressionario, in azione sulle coste meridionali australiane, verso le coste dell’Australia sud-orientale, attraverso una sostenuta, alle volte intensa, ventilazione nord-occidentale (componente da NO o N-NO), che trasporta anche un ingente quantitativo di polvere e pulviscolo desertico sull’Est Coast australiana, specie nell’ampio tratto compreso fra le città di Brisbane e Melbourne, dove possono arrivare veri e propri “Haboob” (tempeste di sabbia, specie nelle annate più siccitose) che provocano drastiche riduzione della visibilità orizzontale, con grandi disagi nel settore dei trasporti e la paralisi del traffico aereo nei principali scali aeroportuali. Il flusso caldo e secco del “Brickfielder” comincia progressivamente ad attenuarsi non appena si avvicina il fronte freddo da ovest, il cui passaggio è preceduto o accompagnato da una rapida rotazione del vento, dapprima da Ovest ed in seguito più da O-SO e SO, con l’arrivo di forti raffiche, anche sui 90-100 km/h, non appena quest’ultimo si dirige verso il mar di Tasman, favorendo il rimescolamento delle masse d’aria sull’East Coast australiana.
Durante il passaggio del fronte freddo si assiste ad un rapido peggioramento del tempo, con la formazione di imponenti annuvolamenti cumuliformi per l’insorgenza di varie “Cellule temporalesche” e sistemi convettivi a mesoscala, che si localizzano lungo la linea di confluenza fra l’aria calda e molto secca da NO, spinta dal “Brickfielder”, contro le masse d’aria molto più fredde e umide, di origine sub-polare marittima, trasportate dal “Southerly Buster”, con intensi e rafficati venti da SO. L’aria molto più fredda e umida, d’origine sub-polare marittima, che risale dall’oceano Indiano meridionale verso lo Stretto di Bass e la Tasmania, da SO e S-SO, tende a scontrarsi con l’aria molto più calda e secca che domina il settore pre-frontale, costringendo quest’ultima ad essere bruscamente scalzata verso l’alto, generando cosi gli intensi moti convettivi (forti correnti ascendenti) che favoriscono la formazione dei forti temporali, in qualche caso si possono originare persino spaventose “Supercelle temporalesche” (con intensi moti rotatori che possono produrre “roll clouds” e fenomeni vorticosi disastrosi) fra lo stato di Victoria ed il Nuovo Galles del Sud.
All’interno della linea di convergenza, che si associa con il fronte freddo, si possono sviluppare fenomeni temporaleschi veramente estremi, in grado di dare luogo a forti grandinate, violenti “Downbursts” e alle volte persino dei “tornadoes” distruttivi che precedono la “Squall Line” di tipo frontale che investe lo stato di Victoria e il Nuovo Galles del Sud. Dopo il transito del fronte freddo, l’ingresso a tutte le quote dei più freddi e umidi venti del “Southerly Buster”, che pilotano aria fredda di matrice sub-polare marittima, comporta una drastica riduzione delle temperature, che possono crollare anche sotto i -10° -15° in meno di 24 ore. Un’altra caratteristica del “Southerly Buster” è quella di soffiare con forti raffiche, che oltre a provocare un brusco e improvviso calo termico e l’avvento di fenomeni temporaleschi e forti acquazzoni, danno luogo a brevi ma violenti fortunali, con picchi fino a più di 100-120 km/h nell’area compresa fra Melbourne e Sydney. Questa violenza è determinata dal fatto che il flusso freddo post-frontale, ancor prima di riversarsi sulle coste degli stati di Victoria e il Nuovo Galles del Sud, è costretto a scavalcare la barriera orografica imposta dalle Alpi Australiane, le quali rappresentano l’unico sistema montuoso australiano con cime superiori ai 2000 metri, che risultano innevate nella stagione invernale.
Esse raggiungono una massima altezza con i 2228 metri del monte Kosciuszko (la vetta più alta dell’Australia, anche se le montagne più alte dei territori australiani sono situate nel continente antartico, con il monte Mc Clintock alto 3492 metri). Dopo aver oltrepassato le vette delle Alpi Australiane le masse d’aria fredda sub-polari, essendo più dense e molto più pesanti dell’aria preesistente, tendono a scivolare a grandissima velocità lungo il versante sottovento della catena montuosa, incanalandosi all’interno delle principali vallate ed acquistando ulteriore velocità, a causa del crescente “gradiente termico” e del considerevole “gradiente di densità” che si viene cosi a determinare con le aree costiere degli stati di Victoria e del Nuovo Galles del Sud. Questi notevoli divari termici e di densità, sommati al fitto “gradiente barico orizzontale” legato alla profonda circolazione depressionaria che si muove in direzione del mare di Tasman, possono innescare raffiche “catabatiche” davvero violente, nell’area fra Sydney e Melbourne, capaci di sradicare alberi e scoperchiare i tetti di molte abitazioni durante il cambio delle masse d’aria. Il periodo ideale per l’attivazione del “Southerly Buster” è quello compreso fra i mesi di Maggio e Agosto. Ma eventi violenti si possono verificare anche nel cuore della primavera o dell’estate australe, al termine di intense e lunghe ondate di calore, con i termometri saliti oltre il muro dei +40°C.