Uragani, allagamenti e siccità hanno messo in ginocchio il budget federale degli Stati Uniti. Una nuova relazione pubblicata oggi dal think tank progressista Center for American Progress sottolinea come il Congresso abbia speso almeno 136 miliardi di dollari tra il 2011 e il 2013. Lo riporta il Washington Post. Tuttavia nessuno all’interno del governo – neppure l’ufficio che gestisce il bilancio – sapeva quanto denaro era stato speso per i disastri naturali. I due ricercatori, Daniel J. Weiss e Jackie Weidman, hanno scovato una montagna di soldi distribuiti a diversi enti governativi: 55 miliardi alla Federal Emergency Management Agency, la super protezione civile americana, 27 miliardi al dipartimento dell’Agricoltura.
Ma queste somme potrebbero continuare a salire nei prossimi anni a causa dei cambiamenti climatici, raggiungendo una spesa di 80 miliardi di dollari all’anno. Secondo una recente ricerca del National Climate Assessment, un gruppo di ricerca formato da centinaia di scienziati e da 13 agenzie governative, la maggior parte delle infrastrutture americane “sono vulnerabili ai fenomeni associati al cambiamento climatico“. Per far fronte al problema il Center for American Progress suggerisce una serie di linee guida: il governo federale dovrebbe tenere il conto delle spese in modo da evitare sprechi e il Congresso dovrebbe investire in programmi per far sopportare meglio alle comunità i danni degli eventi meteorologici estremi, come ad esempio una piccola tassa sui carburanti. Da ultimo l’amministrazione Obama dovrebbe fare di più per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Altrimenti, avverte il rapporto, “stiamo andando alla cieca verso un futuro con altissimi costi per il primo soccorso e per la ricostruzione“.
USA, disastri naturali: dal 2011 spesi 136 miliardi di dollari dal governo
