Parmitano, che rischio nello spazio…! Acqua nel casco, ma l’astronauta sta bene!

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parmitano03La seconda passeggiata spaziale dell’astronauta italiano Luca Parmitano e dell’astronauta americano Chris Cassidy, prevista per oggi alle 14:10, si è conclusa in anticipo. Poco dopo le 15 Parmitano ha fatto sapere al centro di controllo di Houston di percepire acqua nell’interno del suo casco. Da quel momento si sono vissuti momenti di tensione per l’incolumità di Luca, rimasto pazientemente in attesa di istruzioni dalla Terra. Ed intanto la presenza di acqua sembrava aumentare. Certo lo stop dell’attività extraveicolare, Parmitano è stato costretto al rientro anticipato nell’area abitativa della Stazione spaziale Internazionale (ISS), dentro la quale è stato accolto dagli amici e colleghi, i russi Fyodor Yurchikhin e Pavel Vinogradov e dalla statunitense Karen LuJean Nyberg, che da quel momento l’hanno aiutato a disfarsi del pesante e voluminoso scafandro bianco. L’astronauta sta bene, ma dopo un’accurata indagine, i membri dell’agenzia spaziale americana hanno optato per lo stop definitivo dell’attività. La causa del problema, inizialmente attribuita alla sudorazione (una motivazione da subito esclusa dal suo collega Chris Cassidy), è stata successivamente attribuita alla rottura del serbatoio che contiene l’acqua da bere che viene fornita per le lunghe attività esterne. La NASA fa infatti sapere che “la seconda passeggiata spaziale, in gergo tecnico chiamata EVA (Extra Vehicular Activity o Skywalk), è stata interrotta causa l’improvvisa fuoriuscita di acqua potabile quantificabile in mezzo litro dal serbatoio che Parmitano trasportava nel suo pesante zaino bianco”. Il liquido è entrato all’interno dl casco creando difficoltà nella visuale al 37enne pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare che lo scorso 9 luglio aveva stabilito il primato di essere stato il primo italiano della storia ad effettuare un’attività extraveicolare. Nell’EVA odierna Parmitano era impegnato alla predisposizione per l’attracco del modulo russo MLM (Multifunctional Laboratory Module) il cui arrivo sulla Iss è previsto entro la fine dell’anno.

Il centro di controllo a Houston
Il centro di controllo a Houston

UNA SCELTA TEMPESTIVA – L’astronauta italiano è ora all’interno della Stazione Spaziale Internazionale e sta colloquiando con l’americano Chris Cassidy, suo compagno di attività extraveicolare ed anch’esso rientrato all’interno della Iss. La Nasa, nella persone del direttore di volo David Korth, ha ordinato a Parmitano e Cassidy di rientrare immediatamente nella camera di depresurizzazione e quindi rientrare nella zona abitativa della Iss. L’EVA odierna scattata qualche minuto prima delle ore 14 italiane, alle 13,57 per la precisione, è durata complessivamente 1 ora 32 minuti. Dalla camera a bordo della Iss si vede Cassidy che sta sistemando negli alloggiamenti l’attrezzatura. Nella fase di rientro Luca Parmitano, 37 anni di Paternò, sposato con Kathy e papà di due bambine, Sara di 6 anni e Maia di 3, è stato aiutato a togliersi il pesante e voluminoso scafandro, nonche’ tutti i sensori posti sotto la tuta, dai colleghi, i russi Fyodor Yurchikhin (comandante della Soyuz nel viaggio dalla terra allo spazio), Pavel Vinogradov, Aleksandr Misurkin e dalla statunitense Karen LuJean Nyberg. In queste ore la Nasa, oltre a valutare le esatte cause della rottura, deciderà se riprendere l’attivita’ extraveicolare intrapresa da Parmitano e Cassidy nelle prossime settimane.

astronautaIL PERICOLO DELLE PASSEGGIATE SPAZIALI – Le attività extravaicolari presentano normalmente molteplici rischi. Uno tra tutti è a possibilità di collisione con dei detriti spaziali. La grande velocità orbitale, pari a circa 10 volte la velocità di un proiettile, permette anche a piccolissime particelle di divenire un ostacolo “insormontabile”. Ogni missione spaziale genera detriti che poi rimangono in orbita, rendendo questo un problema sempre più serio. Inoltre gli ambienti esterni dello spazio sono più difficili da simulare prima della missione stessa, quindi le passeggiate nello spazio tendono a essere evitate per le mansioni sistematiche, se non strettamente necessarie. Ed infine il rischio di un errore umano, dovuto alla grande pressione che ruota attorno agli astronauti. Per ovviare a questo problema, gli scienziati stanno progettando dei robot telecomandati in grado di eseguire lavori esterni alla navicella.

Tutto è bene ciò che finisce bene. L’astronauta siciliano sta benone, e siamo sicuri che la sua passione per lo spazio e per il suo lavoro resta immutata. Parmitano trascorrerà ancora molti mesi nella sua nuova casa, che grazie alle sue meravigliose immagini e al suo orgoglio italiano, è divenuta anche la nostra.

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