A cominciare dagli anni 2000 i Paesi Bassi hanno incrementato la produzione di gas, raggiungendo valori di 50 miliardi di metri cubi ogni anno. Un dato positivo per l’economia locale, se non fosse che la procedura d’estrazione, nota come fratturazione idraulica ( o Fracking dall’inglese), ha come risultato vari movimenti di assestamento del terreno. Ed è proprio questo il motivo per cui la terra intorno all’area di Groningen è tornata a tremare nella giornata di ieri, registrando una scossa sismca di magnitudo 3.0. Già nello scorso mese di Febbraio i Paesi Bassi avevano registrato una lunga serie di terremoti, con una frequenza mai osservata da quando si rilevano dati sistematici attraverso i sismografi. A fronte dei 110 eventi tra il 1991 ed il 2000, i successivi 12 anni hanno visto innalzare la media a 500, con una frequenza ben 5 volte più alta rispetto al decennio precedente. Nello scorso mese di Aprile, se non altro, la compagnia petrolifera olandese Aardolie Maatschappij (NAM), si è assunta attraverso un comunicato, la responsabilità di tali eventi tellurici, stanziando successivamente 100 milioni di euro a beneficio dei cittadini che direttamente o indirettamente hanno subìto danni alle proprie abitazioni a seguito delle scosse. “Si sente un rumore fortissimo, come un tuono, tutto inizia a tremare e poi tutto finisce con il botto, con la scossa” racconta Daniella Blanken, leader del movimento Groningen Ground Movement.
Middelstum è uno dei villaggi più colpiti. “Circa il 60% delle case qui sono state danneggiate” continua Blanken. Esistono circa 60 mila abitazioni all’interno dell’area, 6 mila hanno subito danni. “Vogliamo migliorare le nostre condizioni. Non ci sentiamo tutelati” si sfoga Daniella mentre percorre le strade di Middelstum. Pronta la risposta di Chiel Seinen, rappresentante della compagnia petrolifera NAM: “Chi abita in questa zona e non è contento di questa situazione, non deve fare altro che trasferirsi altrove“. Secondo un recente rapporto del Ministero degli affari economici, il governo olandese ha riconosciuto che questo tipo di attività può causare scosse sismiche sino alla magnitudo 4-5. E allora perchè queste attività vengono svolte all’interno di aree densamente popolate? La risposta è molto semplice. Attraverso l’estrazione e la vendita di gas che ormai si protrae dagli anni ’60, il governo ha guadagnato circa 250 miliardi di euro. Una cifra troppo grande per ricordarsi, o peggio, preoccuparsi, dei poveri cittadini olandesi.