“La pioggia di ieri mi ha fatto rivivere l’incubo di tre settimane fa, quando il fango stava per uccidermi”. Cosi’, dopo l’ennesima ondata di maltempoche ha colpito l’Ascolano, Mary Civita, la ragazza di Roccafluvione che la notte del 12 novembre scorso venne travolta da una frana di fango e pietre mentre a bordo della sua auto stava tornando a casa. Mary – racconta l’ANSA – era riuscita a dare l’allarme telefonando al fidanzato e alla zia, e una squadra speleoalpinistica dei vigili del fuoco l’aveva salvata. Momenti di terrore autentico: persino l’ambulanza che la trasportava in ospedale era rimasta bloccata da un’altra frana. “Una paura tremenda e non so chi mi ha dato la forza di resistere al fango che mi trascinava via e aggrapparmi a un ramo, dal quale pero’ il fango mi ha strappata ancora portandomi di nuovo verso valle. Ho urlato a squarciagola, finche’ non mi hanno trovata”, racconta Mary che domani partecipera’ alle celebrazioni per Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco, che si svolgeranno al teatro Ventidio Basso di Ascoli. “Il minimo che posso fare e’ ringraziare pubblicamente i vigili e tutti quelli che si sono prodigati quella notte per soccorrermi”, dice la giovane, che accusa ancora problemi fisici. “Da quel giorno di giramenti di testa e forti emicranie, forse per via del fango che mi e’ entrato negli orecchi”. Mary non e’ ancora riuscita a tornare nella sua abitazione. “Purtroppo la strada e’ distrutta perche’ quel giorno venne giu’ la collina. Ogni volta che provano a sistemarla crolla ancora, come ieri dopo tutta quella pioggia. Il problema non e’ solo mio, ma di tante altre famiglie che stanno senza luce, acqua, con strade interrotte”.