I pollini sono particelle invisibili prodotte dalle piante a scopo riproduttivo, che si diffondono nell’aria anche a grande distanza. Molte di queste particelle fanno parte delle PM10, cioè delle polveri fini di cui spesso si parla a proposito di inquinamento atmosferico. Tuttavia, a differenza di altre componenti delle polveri fini che sono tossiche per l’organismo umano, i pollini sono del tutto innocui, tranne che per i soggetti allergici.
CAUSE: Questi individui, geneticamente predisposti, producono particolari anticorpi quando vengono a contatto con le proteine rilasciate dai pollini, innescando una reazione immunitaria che provoca i sintomi allergici che caratterizzano la stagione primaverile.
SINTOMI:Tra quelli più frequenti: ostruzione nasale (naso chiuso), secrezione e scolo nasale (rinorrea), che nell’allergia ai pollini è sempre acquosa, limpida, abbastanza abbondante, starnuti spesso ripetuti, più numerosi nei giorni di fioritura e soprattutto mattutini, che possono presentarsi in tutte le condizioni il cui il paziente allergico viene a contatto con i pollini (es. gita in campagna, passeggiate nei parchi ecc.), congiuntivite con lacrimazione, bruciore agli occhi, arrossamento della mucosa congiuntivale, prurito agli occhi; inoltre, prurito molto intenso al cavo orale (nella bocca), nelle orecchie e in tutto il naso. Caratteristico dei bimbi con rinite allergica è il “saluto allergico”, un gesto ripetuto di sfregamento della radice del naso con le mani. Inoltre, riduzione dell’olfatto e del gusto, insonnia, stanchezza e irrequietezza. Se l’infiammazione colpisce i polmoni: tosse, difficoltà respiratorie, sensazione di oppressione al torace, respirazione sibilante.
Le allergie ai pollini arrivano puntuali, come sempre, nella stagione primaverile e tra i pollini che causano maggiormente problemi allergici: Graminacee, tarassaco, nocciolo, pioppo e salice, betulla, olmo, quercia e faggio, ortica.
DIAGNOSI: Per identificare con sicurezza quale sia il polline o i pollini responsabili di una certa allergia, è opportuno guardare attentamente alla storia clinica dei disturbi accusati dal soggetto, per poi praticare un test specifico, il Prick test, che consiste nel procurare delle leggere abrasioni in diversi punti del braccio, applicando una goccia di soluzione acquosa contenente diverse sostanze o allergeni. Se si è allergici a qualcuna di essa, nell’arco di un quarto d’ora si creerà il tipico arrossamento della reazione allergica; ma si può anche ricorrere ad esami del sangue per confermare la diagnosi di allergia respiratoria (dosaggio delle lgE specifiche).
CURA: La terapia più comune consiste nella somministrazione di antistaminici per bocca e corticosteroidi locali (oculari, nasali o inalati per bocca), su indicazione dello specialista allergologo o del medico di famiglia. Essendo difficile la prevenzione ambientale, può essere necessario il ricorso all’immunoterapia specifica desensibilizzante (vaccini antiallergici) che consiste nell’inoculazione dell’estratto allergenico del polline a cui il soggetto è reattivo. Più recentemente si è adottata come immunoterapia specifica la somministrazione per bocca con singole molecole allergeniche. Si tratta di una procedura molto più gradita specie nei bimbi, anche se richiede una somministrazione giornaliera continuativa.
PREVENZIONE: Vediamo come prevenire l’allergia ai pollini: non uscite in giornate secche e ventose, in cui la concentrazione dei pollini è più elevata, nè dopo un temporale (l’acqua rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente le vie aeree e in maggiore profondità), indossate apposite mascherine durante i lavori all’aperto (es, di taglio dei prati o rastrellatura delle foglie), evitate di far arieggiare gli ambienti nelle ore più calde della giornata ed eventualmente utilizzate condizionatori d’aria, preferite zone in cui il polline è molto meno presente (es. orientatevi su località marine, piuttosto che su quelle rurali), indossando occhiali da sole quando siete all’aperto e occhialini o maschere quando nuotate al mare o in piscina, cercando di non strofinare gli occhi se prudono, lavate viso e mani per attenuare i sintomi. Fate la doccia e lavate quotidianamente i capelli, poiché i granuli pollinici spesso restano intrappolati tra la chioma, depositandosi la notte sul cuscino e venendo inalati; evitate di viaggiare in macchina con i finestrini aperti, optando per l’aria condizionata e i filtri di aerazione anti-polline nei veicoli.
Scegliete trucco, make-up ipoallergenico, prestando particolare attenzione al mascara, non lasciate che animali si avvicino troppo al viso perché possono trasportare polline nel loro pelo; assumete integratori di vitamine K,B e C, infatti rinforzano l’organismo in particolare l’apparato respiratorio e il bulbo oculare evitando così riniti e congiuntiviti; leggete attentamente le etichette degli alimenti, evitando quelli che contengono aromi naturali, che potrebbero essere miele e propoli, sostanze allergizzanti; non assumete farmaci non necessari e comunque fatelo sempre sotto controllo medico dal momento che alcuni componenti potrebbero facilitare l’insorgenza di asma e starnuti allergici, in particolare l’acido acetilsalicilico; evitate il fumo dal momento che questo causa secchezza ed irritazione delle mucose; evitate di posteggiare l’auto sotto gli alberi e in prossimità di giardini e prati, non piantate, se disponete di uno spazio verde, alberi con pollini trasportati dal vento (cipresso, betulla, nocciolo, carpino, ontano, olivo, faggio), preferendo piante con impollinazione mediata da insetti (tiglio, ippocastano, robinia), estirpando eventuali erbacce infestanti prima della loro fioritura. Nel 20-25% dei casi allergia ai pollini significa anche allergia ad alcuni alimenti vegetali (frutta e verdura), per questo detta crociata, che hanno una parentela allergenica con la pianta incriminata. Ecco, secondo le differenti piante, gli alimenti che gli esperti raccomandano di bandire dalla dieta in presenza di disturbi sospetti:
- in caso di allergie alle betullacee: mela, pera, nespola, pesca, ciliegia, prugna, frutta secca (nocciola, noce, arachide, mandorla), kiwi, carota, sedano, finocchio, prezzemolo, soia, fave
- in caso di allergia alle composite: banana, castagne, cicoria, tarassaco, lattuga, sedano, prezzemolo, carota, finocchio, olio di girasole, margarine, dragoncello, camomilla, miele di girasole, miele di tarassaco.
- in caso di allergia alle graminacee: kiwi, anguria, pesca, prugna, agrumi, melone, albicocca, ciliegia, mandorla, pomodoro.