La collisione che ha probabilmente formato Plutone e Caronte, uno dei satelliti del pianeta nano, potrebbe aver riscaldato la parte interna di Plutone abbastanza da conferirgli un oceano interno di acqua liquida e un sistema di placche tettoniche, almeno per un breve periodo di tempo. Sono queste le ipotesi contenute nel nuovo studio di Geoffrey Collins e colleghi della Brown University, pubblicato su Icarus. “Quando la sonda New Horizon raggiungera’ Plutone nel 2015 – spiega Amy Barr, altro autore della ricerca – prevediamo che trovi tracce di antica tettonica”, risalente cioe’ circa al primo miliardo di anni della storia del Sistema Solare. Barr e Collins hanno creato un modello del sistema Plutone-Caronte basandosi sull’idea che la collisione iniziale dei due corpi potrebbe aver generato abbastanza calore da fondere la parte interna di Plutone creando un oceano sopravvissuto per un certo tempo sotto la crosta ghiacciata e placche tettoniche di ghiaccio sulla superficie del pianeta.
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