In aiuto dei medici che cercano di contenere l’epidemia di Ebola, che secondo l’ultimo conteggio ha fatto solo in Guinea 101 morti, ci sono anche i ‘cartografi volontari’ dell’organizzazione Humanitarian OpenStreetMap Team. Lo racconta il sito di New Scientist, secondo cui l’organizzazione sta realizzando le mappe delle zone piu’ inaccessibili colpite dal virus per permettere agli esperti di individuare le fonti di contagio. Gli sforzi, spiega Sylvie de Laborderie di Medecines sans Frontieres, sono concentrati nella citta’ di 250mila abitanti di Gue’cke’dou, dove il contagio e’ maggiore e dove opera anche il laboratorio mobile dell’Unione Europea, di cui al 31 marzo non esistevano mappe ufficiali. Una volta contattata l’organizzazione 200 volontari da tutto il mondo hanno iniziato la mappa basandosi sulle immagini satellitari dell’area, e arrivando in meno di un giorno a censire 100mila costruzioni. Alla mappa i medici hanno poi aggiunto le localizzazioni dei casi. ”Questo ci aiuta nella caccia al ‘paziente zero’, quello da cui si e’ originata l’epidemia – spiega l’esperta -. E’ incredibile quanto lo sforzo sia globale, quando andiamo a letto la sera ci sono persone che stanno mappando dall’altra parte del mondo”. Secondo l’ultimo bollettino dell’Oms in Guinea sono 158 i casi di contagio, con 101 morti.
Epidemia di Ebola: ecco la mappa del contagio
