L’alluce valgo è una deformazione dell’articolazione del primo dito del piede, che si sposta verso le altre dita (deviazione laterale dell’alluce a livello dell’articolazione metatarso-falangea), e sviluppa una sporgenza ossea (esostosi della testa metatarsale), provocando dolore, arrossamento, infiammazioni (c.d. borsiti) e talvolta ulcerazioni, rendendo difficile camminare e calzare le scarpe.
CAUSE: Molto spesso tale patologia è dovuta ad una conformazione prestabilita dello scheletro del piede. In una stessa famiglia, infatti, tale deformità viene spesso tramandata di generazione in generazione. In questo caso, la causa è idiopatica, ossia insita nel patrimonio genetico del soggetto.
Tra le altre cause: malattie reumatiche (es.artrite reumatoide e gotta), piede piatto (anomala pronazione dell’articolazione sotto-astragalica causa sovraccarico e instabilità della prima articolazione metatarso-falangea), eventi traumatici, mentre l’utilizzo abituale di calzature inadeguate, ossia con punta stretta e tacco alto, peggiorano la sintomatologia ma non influenzano l’insorgenza della deformazione.
SINTOMI E DIAGNOSI: La diagnosi dell’alluce valgo è principalmente clinica. Tra i sintomi più frequenti: dolore, arrossamento, bruciore a livello della “cipolla” o “bunione”, borsite (infiammazione della cute che può essere associata, a volte, ad ulcerazione), secondaria deformazione delle dita esterne (cd dita “in griffe” o “a martello”: le dita si flettono progressivamente, formando zone di doloroso conflitto con la calzatura), metatarsalgia (dolore anteriore plantare a livello delle teste metatarsali, spesso associato alla formazione di calli. Il medico, durante l’esame obiettivo, in base alla gravità del quadro clinico, può ritenere utili alcuni accertamenti diagnostici: quali: RX sotto carico, TC e/o RMN.
TRATTAMENTO CONSERVATIVO E CHIRURGICO: Nei casi iniziali, quando il difetto è lieve, è sufficiente adottare scarpe idonee, a punta e pianta larga, morbide e flessibili e appositi cuscinetti separa-dita, reperibili in farmacia. Se l’alluce valgo secondario è determinato da pronazione-valgismo del retropiede, è utile l’utilizzo di plantari correttivi. Il trattamento conservativo può essere adottato anche in presenza delle callosità plantari, utilizzando plantari conformati in modo da ridurre l’appoggio al suolo delle teste metatarsali e alleviarne il dolore (plantari con barra di sostegno retro-capitato). In caso di dito a martello, esistono numerosi presidi ortesici ad anellino e cuscinetti per migliorare la posizione del dito e attutire lo sfregamento con la calzatura. Inoltre, possono essere indicati farmaci antinfiammatori non steroidei per via orale, per ridurre dolore e infiammazione e, anche se raramente utilizzate nel trattamento dell’alluce valgo, le iniezioni di corticosteroidi contro l’infiammo. Il trattamento chirurgico, invece, ha lo scopo di restituire all’alluce la sua posizione anatomicamente corretta, correggendo la disposizione di ossa, legamenti, tendini e nervi, in modo da riallineare l’alluce rispetto alle dita adiacenti, rimuovendo la sporgenza ossea del primo metatarso, ossia il tessuto osseo in eccesso al livello della “cipolla”, migliorando l’angolo di valgismo, riallineando le superfici cartilaginee dell’alluce e riposizionando le ossa sesamoidi sotto il primo metatarso.
Il tipo di intervento più frequente è l’osteotomia (percutanea o a cielo aperto), una tecnica chirurgica eseguita in anestesia locale, che prevede l’esecuzione di alcuni tagli sull’osso per correggere la deviazione del metatarso, consentendo un rapido recupero funzionale. Altre tecniche chirurgiche contemplate sono l’artrodesi, in cui il chirurho rimuove le superfici danneggiate dell’alluce valgo o che provocano l’alluce valgo, procedendo poi con l’inserimento nella zona dell’alluce valgo di alcune viti, fili o piastre finchè le articolazioni non assumono un assetto corretto, al fine di riallineare correttamente tutte le articolazioni dell’alluce; e l’artroplastica di resezione (Keller).