Nel 1910, nella miniera di argento di Naica, nel Messico settentrionale, in pieno deserto di Chihuahua, venne scoperta la Cueva de las Espadas, una grotta contenente lunghi cristalli di gesso che, nonostante la profondità di 130 metri e le condizioni ambientali estreme, è stata depredata dei campioni migliori, ora esposti nei principali musei mineralogici del mondo.
Nei successivi 50 anni gli scavi per l’estrazione dell’argento si sono portati a quote sempre più basse, fino al famoso 2000 quando, a 290 metri di profondità, vennero scoperte altre cavità ricche dei cristalli più grandi del mondo che, per ovvie ragioni, sono state protette dalle autorità tramite misure atte a prevenire furti e danni. In particolare, nel 2006, la società Peñoles, proprietaria della miniera, in collaborazione con C/Producciones di Città del Messico e con La Venta Esplorazioni Geografiche, ha dato inizio al Proyecto Naica per monitorare le condizioni di salute dei partecipanti alle ricerche (ricercatori e speleologi); dato che il problema principale concerne la permanenza nelle grotte per un tempo sufficiente, studiando tute protettive dotate di meccanismi di raffreddamento e di respiratori. Nelle profondità della miniera di Naica, quindi, è stata scoperta, esattamente nel 2002, una delle meraviglie sotterranee della Terra: la Cueva de los Cristales. Si tratta di un vero e proprio geode, cioè una caverna completamente ricoperta di bianchi cristalli di selenite…i cristalli più grandi del mondo.
Se per i romantici è una cattedrale- capolavoro della natura, per i geologi la Cappella Sistina della geologia, per gli appassionati di fantascienza una sorta di fortezza della solitudine di Superman, per tutti la Grotta dei Cristalli giganti è un luogo misterioso, un paradiso che si rivela ai ricercatori solo dopo aver superato passaggi rischiosi, addentrandosi tra punte taglienti, spinti dalla curiosità di un posto surreale con colonne di cristallo alte fino a 15 metri e larghe fino ad un metro e tronchi di gesso purissimo, opalescenti e lucidi.
Questo colosso naturale è nato dall’accumulo di cristalli di gesso e il cristallografo Juan Manuel García Ruiz, uno dei primi scienziati ad avere accesso alla grotta, è il primo ad aver rivelato il mistero della loro crescita fenomenale: essi crescono lentamente, ad un ritmo che equivale allo spessore di un capello ogni 100 anni e solo tramite la progettazione di un microscopio è stato possibile stimare che alcuni cristalli sono cresciuti in circa 1 milione di anni. Entrando in questo posto si ha la sensazione di entrare in una fornace. E’ in questo ambiente ostile che la Grotta di Cristallo domina la scena…uno scrigno del tesoro conservato in un ambiente lunare, ad una temperatura di circa 48°C, in un’atmosfera satura di umidità. Immergersi nella foresta sotterranea di cristallo, così ricca di pathos e al contempo pericolosa, è un’occasione in più per riflettere sull’incomprensibile ed infinita perfezione della natura.