Usare la chemioterapia all’inizio dei trattamenti per gli uomini con cancro della prostata avanzato aumenta notevolmente la sopravvivenza dei pazienti. La scoperta – realizzata da un nuovo studio americano – potrebbe cambiare i protocolli per il trattamento di questi malati: l’aumento della sopravvivenza per chi e’ stato sottoposto anche a chemioterapie e’ stato pari a 14 mesi, rispetto alla sopravvivenza di chi – con la stessa patologia e allo stesso stadio tumorale – aveva usato solo cure ormonali. Condotta da Christopher Sweeney del Dana-Farber Cancer Insitute di Boston,l’indagine e’ stata presentata alla conferenza annuale della American Society of Clinical Oncology in corso a Chicago. I suoi risultati vengono giudicati tra i ‘miglioramenti piu’ decisivi’ mai visti nella sopravvivenza di malati con metastasi. “Non abbiamo mai osservato dei benefici in termini di sopravvivenza per il tumore della prostata di questa entita'”, ha commentato Michael J. Morris, professore al prestigioso Memorial Sloan-Kettering Cancer Center. Lo studio sponsorizzato dal National Cancer Institute, ha esaminato 790 uomini che hanno ricevuto solo terapie ormonali o terapie ormonali e 6 infusioni chemioterapiche:questi ultimi hanno vissuto in media 55,7 mesi contro i 44 mesi di chi non aveva avuto la chemio.