Nel pomeriggio di ieri una impressionante grandinata, con chicchi di grosse dimensioni, grandi come aranci, si è abbattuta alle porte della città di Novosibirsk, capoluogo della regione di Novosibirsk nella Federazione Russa e del Distretto Federale Siberiano occidentale, nonché terza città per importanza della Russia. Già nei giorni scorsi, con uno specifico articolo, noi avevamo parlato dell’intensa ondata di caldo che era in atto in diverse aree della Siberia centrale e occidentale, dove quotidianamente si facevano i conti con temperature largamente superiori alle medie del periodo, con picchi che raggiungono il muro dei primi +35°C +36°C all’ombra, avvicinandosi addirittura alla soglia dei +38°C +39°C nel sud della Russia asiatica.
Ma come già sottolineato in precedenza, queste forti ondate di calore che colpiscono la Siberia vengono inframmezzate da brevi ma intense rinfrescate, con la discesa di masse d’aria fredda di origini polari dalle coste artiche siberiane verso la taiga, accompagnate da fenomeni temporaleschi anche violenti, contraddistinti da grandinate, attività elettrica a fondoscala e forti colpi di vento (“downbursts”) ed occasionali fenomeni vorticosi. In questi ultimi giorni forti temporali, nelle ore pomeridiane e serali, hanno cominciato ad investire diverse aree della Russia europea e della Siberia occidentale e centrale, arrecando anche locali grandinate.Lo sviluppo di questi temporali “termoconvettivi” (o di calore) viene esacerbato dall’aumento dell’insolazione diurna, caratteristico in questo periodo dell’anno.
L’intensificazione del soleggiamento, a sua volta, determina un graduale riscaldamento delle terre emerse. Il maggior apporto di calore, indotto dalla graduale intensificazione dell’insolazione diurna che surriscalda per bene i terreni, instabilizza la colonna d’aria sovrastante, per l’inasprimento del “gradiente termico verticale” (fra l’aria sempre più mite nei bassi strati e l’aria più fredda che scorre alle quote superiori della troposfera), alimentando lo sviluppo di moti convettivi (correnti ascensionali che dal suolo tendono a propagarsi verso la media e alta troposfera) più marcati che spesso vengono identificati nella genesi di addensamenti cumuliformi, piuttosto sviluppati in altezza (cumuli congesti e cumulonembi), nelle ore centrali del giorno, specie se in presenza di importanti “gradienti termici verticali”, che vengono poi inaspriti dall’isolamento nei bassi strati di un “cuscino d’aria calda ed umida”. Nella giornata di ieri, su Novosibirsk, dopo un pomeriggio estremamente caldo e molto umido, con temperature che hanno raggiunto i +37°C (la massima di ieri all’aeroporto di Novosibirsk), intorno alle 07:00 PM (ora locale) il cielo ha cominciato dapprima ad annuvolarsi (cumulogenesi termiche), per poi oscurarsi per il sopraggiungere da S-SO di un imponente “Cluster temporalesco”, sviluppatosi appena fuori la città nelle ore precedenti.
Il sistema temporalesco, fra le 07:15 e le 07:30 PM (ora locale), risalendo verso nord-nord/est ha colpito in pieno Novosibirsk, apportando rovesci di pioggia e forti grandinate, con chicchi di medie e grosse dimensioni, che sono stati preceduti dall’avvento di forti e turbolenti raffiche di vento, da SE, legate al “downburst” prodotto dalle forti precipitazioni dello stesso temporale. Subito dopo i primi scrosci di pioggia, dalla base dei cumulonembi sono cominciati a cadere chicchi di grandine di notevoli dimensioni che hanno da subito provocati ingenti disagi, e tanta paura a chi trascorreva una calda serata di Luglio all’aria aperta.
Il cumulonembo, responsabile della spettacolare grandinata, doveva presentare una altezza di almeno 12-13 km, ed essere alimentato da un “Updraft” impressionante (ciò spiega le dimensioni considerevoli dei chicchi di grandine) che lo ha rapidamente sospinto fino al limite superiore della tropopausa. Difatti, grandinate di queste dimensioni, possono essere prodotte solo da cumulonembi temporaleschi che raggiungono dimensioni considerevoli, spingendosi fino al limite meridionale della stratosfera. La super grandinata ha anche colto alla sprovvista le decine di bagnanti che avevano deciso di trascorrere il sabato sera lungo le rive del fiume Ob’, approfittandone per un bagno rinfrescante, contro l’afa e la calura resasi opprimente.
L’arrivo del temporale e della grandine, con chicchi grandi come aranci, ha spinto i bagnanti (in prevalenza ragazzi) a fuggire, in cerca di un riparo sicuro, sia dalla pioggia che dalla grandine. Purtroppo, durante il fuggi fuggi generale, alcune persone sarebbero rimaste ferite, mentre un albero sarebbe caduto su una tenda dove c’erano tre bambini. Due di loro sono deceduti durante il trasporto in ospedale, mentre la terza si trova ricoverata in ospedale in gravi condizioni. Ma danni di una certa importanza si sarebbero registrati anche in città, per lo sradicamento di alcuni alberi, prodotto dalle forti raffiche di vento che precedevano il temporale.
Il potente temporale che ha colpito Novosibirsk, dando luogo all’impressionante grandinata di ieri, sarebbe di origine “pre-frontale”, e si sarebbe sviluppato al culmine di un pomeriggio molto caldo, lungo il settore caldo di una depressione extratropicale in azione nel sud del bassopiano della Siberia occidentale, con un minimo barico localizzato poco ad est-nord/est dalla città di Kurgan. La grande esplosività del sistema temporalesco, responsabile della grandinata estrema di Novosibirsk, sarebbe da ascrivere al fortissimo “gradiente igrometrico” che si è venuto a creare in loco, fra l’aria molto calda e umida, stagnante al suolo da diversi giorni, e l’aria più fredda e secca che è sopraggiunta alle quote superiori della troposfera, dopo essersi inserita all’interno della circolazione depressionaria isolata nel sud del bassopiano della Siberia occidentale.
In genere, come avviene sovente lungo le vaste praterie degli Stati Uniti e del Canada meridionale, questa combinazione, fra aria fredda e secca in quota, e aria calda e umida nei bassi strati, é ideale per le forti grandinate, che a volte possono divenire veramente estreme, tanto da causare danni ingentissimi e il decesso delle persone che non riescono a mettersi al riparo dalla precipitazioni meteorica. In queste situazioni, con fortissimi divari “igrometrici”, succede che all’attivarsi delle forti correnti ascensionali, l’aria che tende velocemente ad ascendere verso l’alto, a contatto con lo strato di aria secca presente in alta quota, si raffredda più velocemente dell’aria più umida presente negli strati inferiori, favorendo un elevatissimo “CAPE” (energia potenziale per l’attività convettiva) che fornisce le energie necessarie per lo scoppio di fenomeni temporaleschi estremamente violenti. Inoltre, osservando i metar trasmessi dall’aeroporto di Novosibirsk, si mettono in evidenza gli indici di umidità relativa, medio alti, che avrebbero acceso l’instabilità convettiva, favorendo la genesi di moti convettivi particolarmente violenti che si sarebbero spinti fino all’alta troposfera.
Intanto nei prossimi giorni, a causa dell’insistenza di questa depressione extratropicale in lento colmamento nel sud del bassopiano della Siberia occidentale, nuovi forti temporali, nelle ore pomeridiane e serali, indotti dall’intenso “gradiente termico verticale” e dal “forcing” dinamico in quota prodotto dalla stessa depressione (curvatura ciclonica delle correnti), potrebbero scoppiare in vaste aree della Siberia centro-occidentale, interessando la Repubblica di Altaj e di di Khakassia, cosi come buona parte del Distretto Federale Siberiano occidentale. Queste “Celle temporalesche”, o vere e proprie “Multicelle”, oltre ai forti rovesci di pioggia e agli acquazzoni, potrebbero dare la stura pure a locali grandinate, pronte a localizzarsi in diverse aree della taiga siberiana centro-occidentale.