Il lander Philae a bordo di Rosetta sbarchera’ sulla regione della superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko denominata J. L’annuncio e’ stato dato oggi nel corso di una conferenza stampa da parte dell’agenzia spaziale europea, l’ESA. Il sito, sottolinea il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica, Media Inaf, e’ stato scelto tra i cinque candidati per le sue caratteristiche strategiche: offre buone condizioni di osservazione dell’attivita’ cometaria e il minore fattore di rischio per la sonda. Il sito di approdo J, scelto all’unanimita’ dalla commissione di scienziati incaricata della selezione, si trova nella zona della ”testa” della cometa 67P, ha una forma irregolare e un’ampiezza massima di circa 4 km. Il sito di backup e’ invece la regione C, che si trova lungo il ”corpo” della cometa. Dal momento che il lander ha bisogno di luce solare per operare e per ricaricare le proprie batterie, la condizione primaria da garantire e’ l’illuminazione. Per questo motivo nessuno dei siti candidati si trova nella parte inferiore della cometa, che trascorre la maggior parte del tempo in ombra. ”Come abbiamo potuto vedere dalle immagini ravvicinate degli ultimi giorni, la superficie della cometa e’ scientificamente molto ricca ed emozionante, ma e’ anche una sfida dal punto di vista delle manovre di approdo”, ha dichiarato Stephan Ulamec, responsabile del lander Philae presso il DLR German Aerospace Center. L’arrivo di Philae sulla superficie della cometa e’ pianificato per il prossimo 11 novembre, data che verra’ confermata nelle prossime settimane, a seguito di ulteriori analisi della traiettoria. Una volta sulla cometa, gli strumenti a bordo potranno attivarsi e cominciare a produrre scienza catturando immagini, trivellando la superficie e analizzandone la composizione. Tutto questo avverra’ in assoluto per la prima volta nella storia dell’umanita’. Eccitante e’ la definizione del momento del Presidente dell’Inaf, Giovanni Bignami: ”Mancano meno di due mesi al momento in cui il lander Philae approdera’ sulla cometa, sara’ un evento memorabile per la storia dell’uomo e la sua evoluzione. Come presidente ASI prima e ora dell’Inaf sono emozionato al pensiero di essere parte di questa parte di questa storia”. L'(l’Italia ha un ruolo di primo piano sia nella realizzazione della sonda e del lander che degli strumenti scientifici che vi sono a bordo. La partecipazione italiana alla missione consiste in tre strumenti presenti sull’orbiter: VIRTIS (Visible InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) sotto la responsabilita’ scientifica dell’IAPS (INAF Roma), GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) sotto la responsabilita’ scientifica dell’Universita’ Parthenope di Napoli, e la WAC (Wide Angle Camera) di OSIRIS (Optical Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System) sotto la responsabilita’ scientifica dell’Universita’ di Padova. A bordo del lander e’ poi italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni SD2 (Sampler Drill & Distribution), sotto la responsabilita’ scientifica del Politecnico di Milano, ed il sottosistema dei pannelli solari. La sinergia tra industria, ricerca e universita’ ha permesso di mettere in campo una sinergia in grado di dare una impronta fondamentale alla missione. La componente industriale italiana ha visto impegnate le aziende Finmeccanica Selex ES, Telespazio e Thales Alenia Space, oltre al CISAS dell’Universita’ di Padova, e si e’ distinta nella realizzazione degli strumenti scientifici, della Navigation camera, dei sensori stellari e dei pannelli solari della sonda, nonche’ nella integrazione dell’orbiter di Rosetta.