Bere latte in eta’ adulta e’ un prodotto dell’evoluzione umana, una conquista relativamente recente, andata di pari passo col passaggio delle comunita’ preistoriche dal nomadismo alla vita stanziale. Una conquista, pero’, lunga e difficile per il nostro intestino, visto che fino a 5000 anni dopo l’adozione dell’agricoltura e 4000 anni dopo l’inizio delle prime produzioni di yogurt e formaggi, gli antichi europei erano ancora intolleranti al lattosio. A dirlo sono i risultati, pubblicati online sulla rivista ‘Nature Communications’, di uno studio dello University College di Dublino e condotto sul DNA estratto da tredici scheletri risalenti dal 5.700 a.C. al 800 a.C. e provenienti dai siti archeologici della Grande Pianura Ungherese, crocevia di importanti trasformazioni culturali che hanno plasmato la preistoria europea. A fornire l’informazione, i rilievi effettuati sulla regione dell’orecchio interno della rocca petrosa nel cranio, che e’ l’osso piu’ duro e ben protetto da eventuali danni ed e’ stato scoperto essere ideale per l’analisi del DNA antico nei mammiferi. Secondo Ron Pinhasi, autore principale dello studio, “la resa del DNA di queste ossa supera quella di altre fino a 183 volte”. Questo ha permesso agli scienziati di verificare la presenza di noti marcatori genetici, tra cui l’intolleranza al lattosio, zucchero naturale nel latte dei mammiferi, digerito grazie alla lattasi, enzima le cui ‘istruzioni per la produzione’ sono contenute in un gene presente sul cromosoma 2. Gli antichi europei, quindi, per millenni, sottolinea Pinhasi, “avrebbero allevato animali domestici come mucche, capre e pecore, ma senza ancora aver geneticamente sviluppato una tolleranza a bere grandi quantita’ di latte di mammiferi”.