Tra i Paesi dell’Unione Europea, l’Italia e’ il piu’ grande importatore di generi che, nel processo produttivo, determinano emissioni “nascoste” di gas serra. E’ quanto emerge dallo studio di un gruppo di ricercatori dell’Universita’ di Siena, della University of California (Irvine) e del Carnegie Institution for Science (Stanford) che ha stimato l’ammontare di metano e protossido di azoto che i Paesi rilasciano nella produzione di carne. Il dato italiano e’ alto non tanto per la produzione nazionale, quanto per le emissioni prodotte in Francia per la carne poi importata in Italia. Sulla base di tale ricerca l’Italia causa 1.4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno. Al secondo posto la Grecia che, sempre dalla Francia, importa una quantita’ di carne che equivale all’emissione di 1.2 milioni di tonnellate di gas serra. La ricerca, appena pubblicata sulla rivista “Environmental Research Letters”, ha anche calcolato che le emissioni “nascoste” sono cresciute del 19% negli ultimi 20 anni e sottolinea l’importanza di aggiornare il computo delle emissioni dei paesi in base al consumo dei prodotti, e non in base alla produzione.