Ossa, conchiglie, scheletri, piccole statue precolombiane: sono alcuni degli oggetti ritrovati in tre camere scavate nella roccia di un tunnel sotterraneo lungo 103 metri nel Tempio del serpente piumato, a Teotihuacan, il piu’ grande sito precolombiano del Centro e Nord America. A essere riportati alla luce sono stati circa 50 mila reperti. Il ritrovamento e’ avvenuto ad una profondita’ di 18 metri, grazie “al lavoro dei nostri esperti”, ma anche alla tecnologia impiegata, e cioe’ “a due robot, diversi scanner laser di alta precisione e georadar”, precisano le autorita’ messicane. La scoperta e’ stata fatta sulla scia dei lavori avviati ormai piu’ di dieci anni fa dopo il ritrovamento del tunnel, subito considerato come un luogo chiave per poter risolvere alcuni enigmi che ancora avvolgono le antiche civilta’ in quest’area archeologica del Messico. Tra gli oggetti venuti alla luce, e rimasti nascosti per 1800 anni, quattro sculture in pietra (tre di donne, una di un uomo), abbellite con gioielli preispanici in giada e pietre verdi.
A impressionare gli archeologi sono state poi decine di grosse conchiglie provenienti dal Golfo del Messico e dai Caraibi, ossa di grandi felini, coltelli in ossidiana, scheletri di scarafaggi, centinaia di recipienti in ceramica, una scatola in legno con decine di conchiglie intagliate con disegni geometrici e personaggi di Teotihuacan. E ancora: resti di animali, soprattutto uccelli, piu’ di 15mila semi di ‘tuna’ (frutto dolce di cactus), ambra, pomodori, mais e resti di fiori di zucca, specchi fatti in pirite, oltre a circa 4 mila oggetti in legno ben conservati. Sulla base degli studi fatti con il carbonio 14, gli esperti messicani hanno inoltre accertato che il tunnel veniva utilizzato sia per depositare doni sia quale “metafora dell’inframondo”, tesi quest’ultima basata sul disegno e sull’orientamento del tunnel. Teotihuacan (la ‘terra degli Dei’) fu appunto costruita nell’intento di riprodurre le dinamiche alla base del cosmo e dell’universo e in questa dinamica il tunnel va interpretato come una rappresentazione del ‘mondo di sotto’. Sulla base della mitologia preispanica, l’ingresso all’inframondo avviene infatti da ovest a est. E secondo la cosmovisione di Teotihuacan, ricordano gli esperti messicani, il sole sorge ad est, fa il percorso fino allo zenit, poi inizia a calare per entrare nell’inframondo, rappresentato appunto come tunnel. Per spuntare, infine, al vertice del Tempio del Serpente Piumato.