Un nuovo pletismografo sviluppato dall’Universita’ di Ferrara, che servira’ all’astronauta Samantha Cristoforetti per eseguire il protocollo sperimentale del progetto Drain Brain, e’ pronto per essere spedito sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Il pletismografo e’ un sofisticato strumento portatile e non invasivo che misura variazioni di capacita’ elettrica associata a variazioni di volume del sangue, tramite sensori che possono essere applicati a qualunque segmento cilindrico del corpo. In attesa della consegna del nuovo pletismografo e del primo test per misurare il ritorno venoso cerebrale in condizioni di microgravita’, domani, spiega l’Ateneo ferrarese, ci sara’ il primo contatto con l’astronauta. Infatti, nella sede della Kayser Italia, azienda partner di Unife nella realizzazione del progetto Drain Brain, il responsabile del progetto, Paolo Zamboni, guidera’ da remoto Samantha Cristoforetti che dovra’ fare da sola un esame ecografico del collo, utilizzando uno scanner ad ultrasuoni gia’ in dotazione sulla Iss. Dopo la delusione causata dell’esplosione del razzo Antares il 28 ottobre, un secondo pletismografo e’ infatti stato realizzato ed e’ pronto per essere inviato sulla Iss. Angelo Taibi, project manager del progetto e ricercatore del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife, spiega che “la qualifica del secondo pletismografo secondo le specifiche Nasa, ha rappresentato una vera e propria corsa contro il tempo. Per non pregiudicare l’esecuzione dell’esperimento in orbita da parte del capitano Cristoforetti, l’Asi e la Nasa ci hanno dato l’opportunita’ di spedire il nuovo dispositivo elettronico con il prossimo razzo della societa’ americana SpaceX, il Falcon 9, che verra’ lanciato dal Kennedy Space Center in Florida il prossimo 16 dicembre”. “Inoltre – prosegue Taibi – ci tengo a ricordare che il pletismografo e’ stato interamente sviluppato all’interno del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra in collaborazione con la sezione di Ferrara dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Infn. Sia la progettazione che la realizzazione di tale strumento diagnostico hanno rappresentato un’eccellenza in termini di affidabilita’ e sicurezza e voglio ringraziare tutte le persone che con grande passione e competenza hanno collaborato a questo progetto cosi’ ambizioso”. Per Roberto Calabrese, direttore del Dipartimento di fisica e scienze della terra, “il nostro Dipartimento ha una lunga tradizione ed e’ conosciuto internazionalmente non solo per le ricerche di base, ma anche per la fisica applicata. Questa ricerca, in particolare, avra’ un impatto sociale molto forte per gli studi del prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro di Malattie Vascolari di Unife, sul ritorno venoso e la fisiologia della circolazione cerebrale”.