”E’ improbabile che esista un nesso diretto tra la somministrazione dei due lotti di vaccino antinfluenzale Fluad, bloccati oggi dall’Agenzia italiana del farmaco, e la morte di tre anziani”. E’ questo il giudizio di medici e virologi, i quali sottolineano come tale associazione ”vada del tutto verificata”. Da qui l’invito unanime a ”non farsi prendere dal panico” ed il consiglio di ”continuare a vaccinarsi” rivolto in primo luogo alle categorie a rischio come appunto gli anziani ed i malati cronici. ”I tre anziani deceduti – afferma Fabrizio Pregliasco, ricercatore del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Universita’ di Milano – erano tutti soggetti gia’ in condizioni di base gravi. Le morti potrebbero dunque non essere direttamente collegate alla somministrazione del vaccino”. Va inoltre ricordato, rileva, ”che tale vaccino e’ stato gia’ usato in 50 milioni di dosi in 10 anni e non si e’ mai verificato alcun evento fatale”. Ad ogni modo, il consiglio per coloro che avessero assunto tali vaccini, conferma anche il segretario della Federazione dei medici di famiglia Giacomo Milillo, e’ di recarsi al Pronto soccorso nel caso di comparsa di qualche sintomo o anche, in assenza di sintomi, per segnalare l’assunzione del vaccino in questione. E va ricordato che trascorse 48 ore dalla somministrazione non vi e’ piu’ pericolo. L’invito agli anziani resta pero’ quello di vaccinarsi: ”L’influenza – rileva ancora Pregliasco – per i soggetti fragili puo’ portare anche ad ospedalizzazione e morte per complicanze; non bisogna quindi farsi prendere dal panico, tenendo presente che per i malati cronici i rischi da complicanze sono maggiori di quelli legati alla vaccinazione, che sono invece bassissimi”. Anche secondo il presidente della Societa’ italiane di geriatria e gerontologia, Giuseppe Paolisso, e’ ancora da verificare il legame fra vaccinazioni influenzali e i tre casi di anziani morti. Si tratta solo di ”una misura cautelare ma ancora non e’ accertato il legame tra causa ed effetto – ha detto Paolisso – i vaccinisalvano ogni anno centinaia di migliaia di vite. Le complicanze post-influenza sono fra le prime cause di morte fra gli anziani. Complicazioni broncopolmonari, se si realizzano in un paziente con scompenso cardiaco o un post-infartuato o un diabetico – ha concluso – possono diventare estremamente pericolose. I vaccini non possono essere dichiarati colpevoli senza le certezze scientifiche che dovranno arrivare”. Attualmente, rilevano gli specialisti, i primi dati dal territorio segnalano una tendenza positiva: la campagna di vaccinazioni antinfluenzale ha preso il via da poche settimane, ma il trend sembra essere in crescita, dopo il calo di vaccinazioni registrato nel 2012 (a seguito al ritiro di alcuni lotti, mai giunti sul mercato) e nel 2009 per i timori legati all’influenza pandemica A. La speranza, concludono i medici, e’ che ora tale evento non crei nuova ”disaffezione” tra i cittadini rispetto alla vaccinazione.