Eccezionale ondata di freddo si fionda fin sull’Africa equatoriale, registrate temperature minime di +10°C sulla foresta pluviale congolese

MeteoWeb

f00_temp850L’eccezionale ondata di freddo che nei giorni scorsi è affondata fino al cuore dell’Africa tropicale, avvicinandosi pericolosamente fino all’equatore, ha dato i suoi frutti, facendo scendere i termometri ben al di sotto della fatidica soglia dei +20°C. Valore notevolissimo data la latitudine. L’aria piuttosto fresca, per non dire fredda, seguendo il percorso dell’”Harmattan” nei bassi strati, dopo aver attraversato il Sahara centro-orientale e il Sahel, è riuscita a spingersi a sud del tropico del Cancro, propagandosi fino al Ciad, la Nigeria, il Camerun, la Repubblica Centrafricana e persino il nord del Congo, dove si è registrata un insolita frescura in questi giorni. Pur essendo un vento caldo l’”Harmattan” in inverno può anche portare importanti episodi di freddo sul Sahel e nei paesi del Golfo di Guinea. I bassi tassi di umidità relativa, durante le ore notturne, in presenza di cieli sereni (visto la protezione offerta dall’anticiclone sahariano in quota) e scarsa ventilazione nei bassi strati, possono favorire l’insorgenza di importanti inversioni termiche, grazie all’intenso irraggiamento notturno delle aree continentali africane, tanto da far sprofondare le temperature minime sotto la soglia dei +17°C +16°C in piena area sub-equatoriale.

I venti di "Harmattan" sfondano sul Golfo di Guinea, raggiungendo la Nigeria e il Camerun
I venti di “Harmattan” sfondano sul Golfo di Guinea, raggiungendo la Nigeria e il Camerun

Nei giorni scorsi, grazie al soffio piuttosto sostenuto dell’”Harmattan”, un po’ di freddo, insolito per queste latitudini, si è avvertito fino al sud del Ciad, la Repubblica Centroafricana, il Camerun e la Repubblica democratica del Congo. Le masse d’aria fresche, penetrando attraverso l’“Harmattan”, si sono spinte addirittura poco a nord dell’equatore, fermandosi all’altezza della foresta camerunense e dell’alto bacino del Congo. Questa insolita ondata di freddo, scivolata in piena area tropicale, ha messo a rischio la tenuta di alcuni record assoluti di freddo fra il sud del Ciad, il Camerun, la Repubblica del Congo e la Repubblica Centroafricana. Dopo i +10°C di minima registrati a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, in questi giorni sono state misurate altre temperature minime estremamente basse per il clima umido tropicale e sub-equatoriale che caratterizza molti di questi luoghi. Il clima piuttosto secco, indotto dal soffio dei venti da N-NE e NE legati al flusso dell’”Harmattan” che hanno fatto crollare i valori dell’umidità relativa, ha anche contribuito alla formazione di inversioni termiche, favorite dall’intenso irraggiamento notturno che caratterizza in inverno le vaste aree continentali africane. Lo sviluppo di queste inversioni termiche, agevolate dalla discesa dei secchi venti di “Harmattan” fino alla Nigeria, al Camerun e al nord del Congo, è alla base di queste temperature cosi estremamente basse riscontrate in questi giorni. In qualche caso, come in Congo, ci sono stazioni che sono state in grado di eguagliare il rispettivo record assoluto di freddo.

Tipica giornata di "Harmattan" in Burkina Faso
Tipica giornata di “Harmattan” in Burkina Faso

Questo è il caso di Ouesso, città del Congo settentrionale ubicata lungo le rive del fiume Sangha è circondata dalla foresta pluviale del bacino congolese, che in settimana ha registrato una temperatura minime sorprendente, di ben +10.0°C. Valore notevolissimo visto che ci troviamo non molto distante dall’equatore geografico, in piena area equatoriale. Con questi +10.0°C Ouesso è stata in grado di eguagliare il rispettivo record assoluto di freddo, stabilito nel lontano 25 Dicembre del 1971. Poco distante da Ouesso sono vanno segnalati i +12.5°C archiviati a Mpouya che stabilisce cosi il nuovo record assoluto di freddo. In questo caso però la seria della stazione risulta troppo corta per poterla confrontare con le grandi ondate di freddo scese fin sull’Africa equatoriale nei decenni scorsi. Nel Dicembre 1971, durante la grande ondata di freddo che colpì un po’ tutta l’Africa equatoriale, la stazione meteorologica di Mpouya non era ancora attiva. Ma temperature particolarmente basse si sono misurate persino lungo le zone costiere fra Camerun e Guinea Equatoriale, con minime temporaneamente sotto i +20°C. In Guinea Equatoriale spicca la minima di Malabo scesa sotto i +20°C. Nel vicino Camerun anche l’afosissima Doula è riuscita a scendere sotto il fatidico muro dei +20°C.

La polvere dell'"Harmattan" raggiunge le foreste pluviali del sud della Nigeria e del Camerun
La polvere dell'”Harmattan” raggiunge le foreste pluviali del sud della Nigeria e del Camerun

Nei prossimi giorni, le secche, fresche e polverose correnti di “Harmattan”, dal Ciad si estenderanno fino alla Nigeria, al Camerun e alla parte più settentrionale della Repubblica democratica del Congo, arrivando a raggiungere persino le coste affacciate sul Golfo di Guinea, con una debole ventilazione da Nord e N-NE proveniente direttamente dalla fascia semi-desertica del Sahel. Ma gli effetti di questa ondata di freddo dovrebbero rapidamente smaltirsi già dall’inizio della prossima settimana, con il progressivo aumento delle temperature e il ritorno del clima un po’ più afoso lungo le zone costiere fra Gabon, Congo, Guinea Equatoriale e Camerun. Un po’ più di fresco dovrebbe resistere nelle zone più interne. Almeno fino a fine mese i secchi e polverosi venti da NE e N-NE continueranno ad interessare le coste affacciate sul Golfo di Guinea, in particolare l’area fra il Camerun e la Nigeria, favorendo un clima molto più secco della norma e con insolite escursioni termiche giornaliere e ampi scarti fra il giorno e la notte.

 

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