Foresta pluviale: forte rischio deforestazione, GreenPeace accusa MacDonald

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Il polmone verde della terra, secondo quanto rilevato da GreenPeace si è ridotto negli ultimi 30 anni di una superficie pari a due volte l’Italia; la massiccia deforestazione è da imputare alle multinazionali che allargano gli allevamenti di bovini e la produzione della carta, prima fra tutti Mac Donald

Flooded forest, Amazonas, BrazilMcDonald’s sta distruggendo l’Amazzonia per vendere carne a basso prezzo“, è quello che ha dichiarato poco tempo fa di Gavin Edwards, responsabile della Campagna Foreste di Greenpeace. Greenpeace International nel 2006 aveva pubblicato un rapporto che mostrava il percorso della soia, dalle foreste pluviali alla catena produttrice di hamburger e ai supermercati di tutta Europa. Secondo varie organizzazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace e Friends of the Earth, la catena di fast-food più famosa al mondo sarebbe tra i maggiori responsabili della distruzione delle foreste pluviali dell’Amazzonia. La ragione affonda le sue radici all’ inizio della catena produttiva dei panini, forse a parer di alcuni, ragioni fin troppo lontane. A detta di Green Peace, le foreste pluviali sono massicciamente soggette a  disboscamento sia per creare nuovi allevamenti di bovini sia per allargare la produzione di carta che sarebbe necessaria per il packaging della catena multinazionale di panini. Sul sito di Greenpeace sono spiegate dettagliatamente le ragioni di quest’accusa con tanto di dati che dimostrano che se il ritmo di Mac Donald si manterrà tale, il 40% dell’Amazzonia scomparirà entro metà secolo.

amazzonia 2Ogni volta che qualcuno mangia un Chicken McNugget potrebbe mordere un pezzetto di Amazzonia. Supermercati e giganti della ristorazione, come Mc Donald’s, devono assicurarsi che i rispettivi prodotti non siano coinvolti nella distruzione della foresta amazzonica e nelle violazioni dei diritti umani“, ha anche dichiarato Gavin Edwards di Greeneace. Le dichiarazione del portavoce di Green Peace sono molto forti, e ci si sente anche un pò colpevoli di questo scempio quando si è intenti ad addentare un panino della multinazionale.  Aldilà del fattore colpa imputato a Mac Donald, come rivendica GreenPeace, la questione di fondo è molto seria: di chiunque sia la colpa, ciò che è certo è che il polmone verde della Terra è stato ridotto notevolmente:  solo negli ultimi 30 anni sono stati rasi al suolo 750.000 km quadrati di foresta: un’area due volte e mezzo più grande dell’Italia. Molti purtroppo sottovalutano l’importanza della ricca vegetazione in essa presente che permette assorbire grandi quantità di anidride carbonica, di conseguenza generando ossigeno, che è vitale per la Terra. La distruzione della Foresta Amazzonica rappresenta una minaccia alla biodiversità: l’Amazzonia è abitata da circa 2.000 specie di pesci, da 1.800 tipi di farfalle, 3.000 tipi diversi di formiche, 2.500 di api, 470 di rettili, 500 di anfibi, e più di 400 specie di mammiferi. L’uomo poi, ha provveduto ad “importare” forzatamente in questo territorio anche specie di animali prima inesistenti, come appunto gli allevamenti di bovini. In quaranta anni si è passati da 90.000 capi ovini a circa 2.000.000. Un affare questo che genera business con cifre da copogiro, e secondo GreenPeace in prima fila spunta proprio la catena di panini più conosciuta nel mondo. Forse, dopo oggi, le persone ci penseranno un pò di più prima di addentare un saporito hamburger, pensando che stanno contribuendo un pò anche loro alla deforestazione dell’Amazzonia, o forse no.

 

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