Il problema del Tempo: riflessioni sulla quarta dimensione

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AA.VV., Il Problema del Tempo (libri Le Scienze. a c. di Giovanni Spataro) – Recensione di Roberto Guerra

fisica quantisticaRIFLESSIONI SULLA QUARTA DIMENSIONE…. Dopo Einstein, nessuno, neppure Ulisse sa – in certo senso – che cosa è il Tempo; o meglio se esiste davvero o una mera illusione, se infinito e “immortale” o “vivo” dal Big Bang, tutt’uno con lo Spazio e indivisibile o ancora (ma un Netwon potenziato alla Enne, ancora pur come Onda o Proprietà emergente) anche “Dimensione libera”, con la Gravità o i cosiddetti Gravitoni (se esistono) in libertà e “fondamentali”: tra galassie in espansione e buchi neri …mangia materia e spazio/tempocannibali. Esiste anche il Tempo Mentale nel nostro microdivenire? Forse si secondo le ultime neuroscienze, al di là e al di qua del famoso Orologio. Dopo Einstein e la Meccanica quantistica, verso la quarta dimensione, sintetizza questo volume con le riflessioni ipercomplesse aggiornate attuali della Comunità “Fisica” contemporanea, quasi di un’altra specie umana parallela comparate alla comune vita quotidiana. La freccia del tempo stessa esiste o mera quasi olografia umana, prima del big bang esisteva comunque Il Tempo, oppure parlare di culla/inizio o fine/bara è superstizione umana, anche se già Aristotele, prima della scienza moderna l’intendeva così?. In ogni caso forse nulla… come la Fisica contemporanea evoca vertigini sinaptiche ma pure meraviglie e necessario segnalare ancora una volta certa grande variabilità esplorativa e teoretica dei ricercatori riguardo scoperte più o meno probabili, spesso percepite con eccessiva semplicità e ..a una dimensione. Ad esempio la cosiddetta Teoria delle Stringhe, persino lanciata da uno scienziato italiano (Veneziano), pur ammettendo una sorta di Big Bang/Singolarità.. postula un altro (se non altri ) universi preesistenti e quindi il Tempo prima del “nostro” big bang (e cosi via). La grande sfida della Fisica contemporanea, ancora irrisolta, nonostante decenni di tentativi, è l’unificazione della Teoria generale della Relatività di Einstein con la Meccanica Quantistica. Teoria delle Stringhe e Gravità quantistica a Loop (Smolin e altri), e sottomenu mirano a nuove sintesi, oltre la paradossologia quasi delle diciamo “matrici”. Incredibilmente alla luce delle nuove teorie (e sia ben chiaro parzialmente e puntualmente anche suffragate da dati relativamente empirici, ma appunto sempre in “deficit”) lo scenario attuale più verosimile, Teoria della Relatività…. + Meccanica Quantistica esita il più intuibile e meno tipo Alice nell’Universo delle Meraviglie (o persino Flatlandia, un capitolo a dir poco stupendo, dove la scienza pare arte del 3000): pure questa azzardata metafora, probabilmente, dopo la famosa Teoria del Tutto, invece nel prossimo futuro potrà essere più “verosimile”. In tali scenari odierni, comunque, il Tempo potrebbe essere destinato a finire tra Eoni quasi incalcolabili: l’universo “Matusalemme”, senza stelle ecc., sarà più buio di un Horror per non vedenti ridotto a Buchi Neri sazi di ogni Materia, elettrone, inghiottiti, solo particelle vaghissime superstiti; un universo congelato con la scomparsa di ogni scintilla fiochissima di luce. Oppure ecco il noto Big Crunch, come un film alla rovescia, l’universo ritorna al Punto originario, per un successivo Big Bang, allora il Tempo, qualunque cosa sia, è virtualmente eterno. Tornando alla Teorie delle Stringhe e in certa misura alla stessa Gravità Quantistica a Loop, anche le vertigini sembrano rimbalzare analogamente: il nostro universo è soltanto un esempio di Multiversi, nato da un Buco Nero, visto in altre ricerche non come la Fine del Tempo e di qualsivoglia particella oltre l’orizzonte degli eventi, ma come una apocalisse rinascimento cosmico per cosi dire. Di più: le dimensioni sono 11, altro che 4. Noi purtroppo nella nostra specifica pellicola spaziotemporale o oltre spaziotemporale ne percepiamo solo 3 e intuiamo la 4, tutta una danza variabilissima di elettroni. Il volume è arricchito replicando una bellissima corrispondenza tra Hawking e Penrose e da una speculazione ammaliante sui viaggi del tempodell’altrettanto celebre Davies, mica impossibili prima o poi, già li viviamo semplicemente viaggiando in aeroplano (naturalmente per queste altitudini speculative… discorso controverso, ancora il Paradosso comeNormalità conoscitiva!). Chissà, alieni di civiltà tecnologiche ultra-avanzate forse sorriderebbero: non abbiamo nulla di “meglio”, – e sublime – sia ben chiaro,, ma sembrano tutte favole scientifiche o quasi. Forse semplicemente come magari delfini, scimmie, cani e gatti sognano l’umanità e la parola, la captano ma nulla più, la famosa Teoria del Tutto, esattamente come per Dio, noi umani possiamo soltanto sognarla, captarla, più facilmente anche attraversarla, da cui il Paradosso quasi Logica della Fisica Contemporanea; sembra più facile quasi scoprire la Time Machine. Un altro homo sapiens mutante – invece – potrebbe rispondere clamorosamente. Gli autori: S. W. Hawking, R. Penrose, L. Smolin, G. Veneziano, P. Maddaloni, M. Bellini, F. Levi, P. De Natale, A. Damasio,D. Deutsch, M. Lookwood, P. Davies, S. M. Carroll, S. Carlip, C. Callender, G. Musser.

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