Una straordinaria concomitanza di fattori, ma in modo particolare l’eclissi con l’allineamento tra Sole, Luna e Terra, scatenerà una grande marea chiamata “marea del secolo”
Grande attesa e preoccupazione nel nord/ovest della Francia, tra la Bretagna e la Normandia, dove nel dipartimento della Manica migliaia di persone si preparano ad affrontare la grande “marea del secolo“, un fenomeno che per il ciclo delle maree si verifica ogni 18 anni. Già da un mese nella zona il livello del mare è significativamente aumentato, ma il picco massimo sarà sabato 21 marzo, quando l’ondata salirà con una velocità impressionante al punto che tutta la popolazione è invitata alla massima prudenza.
Il fenomeno avviene quando molti fattori si trovano in congiunzione perfetta, a partire dall’allineamento degli astri e le distanze delle orbite.
Il coefficiente di marea (differenza d’altezza fra l’alta e la bassa marea di uno stesso posto) sabato arriverà a 119, significa che il livello del mare sarà 14 metri più alto del normale. I coefficienti di maree si calcolano con alcuni parametri del Sole e della Luna: ascensione retta, declinazione, parallelismo e distanza della Terra all’astro. A scatenare la “marea del secolo” sarà proprio l’eclissi solare che provocherà per forza gravitazionale un innalzamento eccezionale del livello del mare.
La famosa località turistica di Mont Saint Michel è estremamente esposta al fenomeno, e si ritroverà completamente isolata in mezzo al mare. Anche in Italia avremo alte maree di gran lunga superiori al normale, ad esempio a Venezia ci sarà l’acqua alta con un livello di marea di 75 centimetri sul medio mare.Fortunatamente il meteo concede una tregua in questi giorni, altrimenti eventuali ondate di maltempo con forti venti e mareggiate, sarebbero diventate molto più pesanti in concomitanza con l’alta marea.
Lo straordinario spettacolo di Moint Saint Michel
Nella baia di Moint Saint Michel, situata fra Cancale e Grenville, al confine tra Normandia e Bretagna, le maree sono davvero impressionanti e non è un caso che il luogo sia stato definito “Meraviglia dell’Occidente”. Proprio qui, il 21 marzo 2015, è previsto uno spettacolo incredibile, tanto che le strutture alberghiere della zona sono state letteralmente prese d’assalto: si tratta della “marea del secolo” che arriverà a cavallo dell’equinozio di primavera, manifestandosi con coefficiente di marea (differenza d’altezza tra alta e bassa marea) 119 su una scala che arriva a 120… fenomeno, questo, appartenente al ciclo delle maree, che si presenta con tale portata ogni 18 anni. Quello della marea che blocca ogni via d’accesso a Moint Saint Michel è un fenomeno che si ripete fin dal 1879, secondo i bollettini ufficiali, e che rischiava di sparire a causa della costruzione della diga-ponte di asfalto, del parcheggio delle auto, dei detriti portati nella baia dal fiume Cuesnon.
I lavori di restituzione del carattere marino dell’isola, quasi conclusi dopo 2 decenni, hanno fatto sì che nel penultimo fine settimana di febbraio Moint Saint Michel tornasse ad essere un’isola, seppur per poche ore della giornata (dalle 8 alle 10; dalle 19 alle 21); ore in cui l’acqua ha circondato il perimetro della roccia su cui è costruita l’abbazia, regalando uno spettacolo pittoresco. L’ultima marea del secolo si era verificata il 10 marzo 1997 e le prossime sono previste per il 3 marzo 2033 e per il 14 marzo 2051. Nicolas Weber, specialista delle maree, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Brest, ha annunciato la spettacolarità dell’evento, con una grande massa d’acqua che, prima di scendere, raggiungerà i 14,15 metri, ossia l’altezza di un palazzo di 4 piani. Fin dall’antichità, il fenomeno delle maree ha suscitato l’interesse di scienziati, filosofi e uomini i cui destini si sono, in qualche modo, intrecciati alla vita del mare.
Per molti secoli, il fenomeno è stato interpretato prevalentemente in termini metafisici e astrologici, fino al tentativo galileiano di darne una spiegazione di tipo meccanico. Sebbene tale tentativo, seguito da analoghi approcci dovuti a Cartesio e alla sua scuola, si sia rivelato interessante sotto il profilo della storia della scienza e del pensiero scientifico, esso ha dovuto cedere il campo ad altre interpretazioni, entrate a far parte del patrimonio scientifico dell’umanità. Importanti teorie sull’argomento sono quelle di Isaac Newton e di G.H. Darwin. Come noto, a Newton si deve la “Teoria quantitativa delle maree”, secondo la quale, in linea generale, l’innalzamento o l’abbassamento delle acque sarebbe causato dall’attrazione gravitazionale lunare sul nostro pianeta che, non essendo bilanciata dalla forza centrifuga, svilupperebbe negli oceani terrestri questo fenomeno. La tesi di Darwin, invece, vedeva la terra e la luna come un unico sistema ruotante intorno al sole, e, considerando il nostro pianeta al centro, sosteneva che le maree fossero dovute alla rotazione di questo sistema in forza dell’attrazione con il satellite lunare. L’alta marea sarebbe causata della maggiore forza centrifuga, la bassa da quella centripeta. Queste due teorie trascuravano, però le influenze dovute, ad esempio, al sole e all’inclinazione dell’asse terrestre.
Anche Dante, nella Divina Commedia (Paradiso, XVI, vv. 82-83) mostra interesse per la misteriosa azione lunare sulle maree, paragonando la fluttuante fortuna di Firenze proprio ad esse e scrivendo: “E come ‘l volger del ciel de la Luna cuopre e discuopre i liti sanza posa/ così fa, di Fiorenza, la fortuna” La marea è il ritmico alzarsi (flusso) ed abbassarsi (riflusso) del livello del mare, provocato dall’azione gravitazionale della luna e del sole. L’unica influenza della luna sulla terra provata in modo certo è quella di tipo gravitazionale. L’attrazione esercitata dalla luna sul nostro pianeta, combinata con quella del sole, provoca deformazioni della terra (maree terrestri) e genera variazioni periodiche del livello dei mari (maree oceaniche o semplicemente maree). Relativamente alla terra, tenendo conto delle distanze e delle masse, solo il sole e la luna sono in grado di causare forze di marea apprezzabili: il sole, anche se più distante, agisce per la sua enorme massa; mentre la luna, pur essendo molto più piccola, per la breve distanza. La forza gravitazionale combinata del sole e della luna sugli oceani terrestri cambia col mutare della posizione relativa tra terra, sole e luna.
Essa cambia continuamente durante il ciclo delle fasi lunari, a causa della rivoluzione della luna attorno al nostro pianeta: quando la luna è piena o nuova (fasi dette “sigizie”), l’attrazione gravitazionale del sole e della luna si somma, rafforzandosi e dando luogo a maree più forti del solito, le cosiddette “maree sigiziali”. Quando invece la luna e’ al primo o all’ultimo quarto, l’attrazione gravitazionale del sole e della luna si esercita lungo direzioni diverse, quindi è complessivamente minore, dando luogo a maree meno ampie (“maree di quadratura”). Le altezze delle maree sono condizionate da una serie di fattori locali: la profondità dell’acqua (i fondali bassi smorzano la lunghezza d’onda e rallentano le correnti); la topografia dei fondali (la presenza di irregolarità e rugosità può smorzare o amplificare il fenomeno), la presenza di corsi d’acqua (l’apporto di acqua da parte dei fiumi può smorzare o amplificare l’altezza delle maree), la presenza di estuari (generalmente sono profondi e molto ampi, per cui consentono un “prolungamento” dell’effetto delle maree per un tratto all’interno del fiume).