Internet: la Noosfera di Teilhard de Chardin?

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Già Einstein sognava una nuova religiosità cosmica, oltre le ambiguità letterali e storiche di ogni Credo, certo legittimo bisogno di devozione, ma dopo la Scienza

copj170.asprecensione di Roberto Guerra – Su “L’avvenire dell’uomo”di Pierre Teilhard de Chardin… La data del saggio (1959! Iacabook edizioni, 2011 ristampa recente) in questione sembra roba da macchina del tempo. Negli anni duemila, in certa dialettica tra Scienza e Fede, se fondamentale ( visto certo medioevo socioeconomico prevalente, anziché la società aperta della conoscenza, di memoria anche popperiana) in ogni caso una netta separazione tra Stato Laico e Religione (qualsiasi…), sul piano metaculturale gli orizzonti possono essere più complessi. Già Einstein sognava una nuova religiosità cosmica, oltre le ambiguità letterali e storiche di ogni Credo, certo legittimo bisogno di devozione, ma dopo la Scienza: Più relativamente recentemente, figure come C. G. Jung, N. Wiener (Dio &Golem…), E. Fromm, M. McLuhan J. Guitton, F. Capra, molti scienziati e fisici stessi (verso il Big Bang le domande “metafisiche” sembrano “fatali”), in Italia lo stesso A. Zichichi, anche teologi, segnalano prospettive di riflessione (se non forse anche insospettate esplorazioni scientifiche) verso una possibile metasintesi tra Scienza e Dio … Per l’attuale generazione di Internet e nell’era informatica, forse la figura già storica” più celebre, dibattiti in corso costantemente, è appunto il filosofo paleontologo gesuita Pierre Teilhard de Chardin, considerato praticamente un precursore, anche sconcertante, della Rete. La cosiddetta Netsfera è spesso paragonata alla Noosfera prevista dal grande scienziato mistico. E.. nello specifico: Paradossalmente, nel novecento, il più geniale volo poetico nel futuro, sintesi straordinaria tra la tradizione cristiana e il futurismo modernista, forse ha il nome di Padre Pierre Teilhard de Chardin, scienziato e gesuita… Volo dell’ Uomo Nuovo, peraltro, non a caso sottinteso da tutta la psicoanalisi, da Hillman e Lacan ai padri fondatori Jung e Freud , nonché dalle avanguardie artistiche del primo novecento soprattutto: l’ancora rimossa religione della modernità, della macchina e della scienza, esplicita in Marinetti ed i futuristi, ma archetipo (e spesso consapevole) in tutti i movimenti e gli artisti d’avanguardia, fino ai nostri giorni! Sempre in odore di eresia per le sue ipotesi assolutamente sublimi, se non estatiche (come i grandi santi o profeti), comunque Teilhard nelle sue opere- e particolarmente in L’avvenire dell’Uomo ha letteralmente innestato nella Macchina l’Anima, come un geniale cibernetico del prossimo secolo! Ancor di più, nessuno come Teilhard ha forse captato l’Anima della Macchina, ovvero della Scienza, da dove viene nella sua profondità persino cosmica l’ebbrezza della modernità, la passione scientifica autentica, fin da Galileo. Il suo umanesimo scientifico… svela quel che la scienza stessa, ancora giovane e ferita da secoli di inquisizione intellettuale (Galileo era ancora scomunicato fino a pochi decenni fa!), non può comprensibilmente ammettere esplicitamente: quando gli scienziati scoprono la Natura essi non cercano solo la verità, ma anche Dio; e il Cristo…Gesù è l’archetipo nascosto che muove –come vocazione appunto inconfessata- la Scienza stessa. Le più recenti scoperte scientifiche (soprattutto in fisica e matematica ma pure nella genetica e nella tecnologia, oltre ai viaggi spaziali e ad… Internet… la Rete da lui divinata come Noosfera!) evidenziano attualmente le intuizioni clamorose di Teilhard, quasi – pure -una sorta di capolavori dell’arte sacra rinascimentale o tardomedievale in versione scientifica o computerizzata! Il big bang e i suoi misteri, il progetto Genoma, il Voyager oltre le colonne d’Ercole del Sistema solare (con un videodisco messaggio della specie umana a ipotetiche civiltà aliene…), le proprietà sempre più immateriali della luce e della materia, le ipotesi di vita artificiale o della clonazione umana (che attualmente sconvolgono le coscienze) in ogni caso hanno già spiritualizzato la ricerca della Scienza che ormai si trova in faccia il mistero delle origini e della creazione… E… Teilhard rintracciando l’archetipo del Cristo – come accennato- nel “Dna” dell’evoluzione scientifica ed umana, ha donato agli umani una “password” cosmica per amare il futuro e la scienza, scoprirne la sua natura non solo materiale ma assai più complessa, divina in parole poetiche: quasi, anche un fondamentale ritorno alle origini stesse della scienza moderna, quando l’idea di Dio era comunque sottintesa alla rivoluzione scientifica: “Dio in persona ha creato i numeri” disse un famoso matematico! Va da sé, con Teilhard riaffiora nello spirito scientifico la cosiddetta scienza romantica, già vagheggiata dallo stesso Nietzsche, Goethe… e poi Henry Bergson e proprio l’avanguardia futurista: la Natura e la Materia viste non solo come materia inanimata, ma pure spirituale, come suggeriscono oltre a certa fisica o scienza contemporanea, anche il filosofo cattolico Jean Guitton, il filosofo scientifico Paul K.Feyerabend, lo stesso Carl Gustav Jung, i nuovi filosofi stessi postumani cosiddetti, in Italia la nuova Futurologia di Riccardo Campa, Estropico e i transumanisti. . E laddove proprio la Scienza contemporanea, dopo Einstein, afferma che il Tempo è forse un illusione e che la storia è certamente una sorta di macchina del tempo… immaginare il Regno di Dio (Punto Omega in Teilhard) come Utopia del Futuro e la Scienza, Macchina meravigliosa per trasformare quell’utopia in Realtà, è comunque prova letteraria che la Scienza stessa non è solo Luce della Ragione, ma anche Stella dell’Immaginazione. In altre parole, le ragioni del cuore sono tutt’oggi cibo cosmico per la mente umana, per la sua libertà e per desiderare il futuro, mai sufficientemente “umano troppo umano”, come intuì Nietzsche, forse, solo apparentemente antitetico a Teilhard, altro percorso “cosmico” dove il Dio futuro è venuto alla luce nel caos della modernità.“Voi sarete come Dei”… “A sua Immagine e Somiglianza” … E differenza aggiungono i postumani, neofuturisti, transumanisti…In breve, l’opera di Teilhard appare meravigliosa nel suo slancio futuribile a lungo termine, anche per la sua formazione apparentemente conservatrice, religiosa: Teilhard ha praticamente tradotto in chiave scientifica – nel nome di Gesù e quindi dell’Occidente…- il celeberrimo poema mistico-cosmico Il Cantico dei Cantici !
(* da Roberto Guerra, Futurismo per la nuova umanità. Dopo Marinetti, Armando, 2012)

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