Terza edizione per Autori a Corte a Ferrara, nel leggendario Giardino delle Duchesse (ai tempi della Corte Estense di Isabella o Lucrezia Borgia), a cura dell’Associazione Bukowsky, ideata da Federico Felloni (editore e animatore culturale) e Vincenzo Iannuzzo (animatore culturale, attore e giornalista). Con il patrocininio di varie entità istituzionali, Comune di Ferrara, Istituto di storia contemporanea, Per il mese di luglio, dalla serata del 1 luglio, alle 19. 45, 20 e 21. 45, a seconda delle presentazioni letterarie, poi l’8, il 14, il 22 e il 29, numerosi scrittori, italiani o ferraresi emergenti, allieteranno l’estate della città d’arte estense.
Spicca, oltre al giornalista di fama nazionale, già direttore dell’Europeo, poi a Oggi, Salvatore Giannella (1 luglio alle 21. 45), il giorno 22 la presenza di Magdi Allam con il suo Corano perturbante, ardito e molto discusso per intuibili motivi di cronaca ormai costante. Se la rassegna è essenzialmente letteraria e in certo senso “epicurea”, intervellate le varie presentazioni con sempre apprezzate degustazioni offerte da varie aziende del territorio, come lo scorso anno, primissime edizioni di gran successo anche nazionale (con gli stessi Roberto Pazzi, Achille Occhetto, Giulio Cavalli, Riccardo Roversi, ecc.), con in scena il noto genetista e scrittore Guido Barbujani, anche quest’anno alcune connessioni letteratura-scienza laterali assai interessanti. Lo stesso, già tra gli ospiti d’onore nel 2014, Marcello Simoni replica l’8 luglio (21. 45) la sua saga fantastorica noir, presentando in anteprima – e proprio ambientato nel medioevo già proto rinascimentale degli Estensi, quasi un viaggio nel tempo nel Giardino del Palazzo Ducale, come accennato, l’ultimissimo “L’abbazia dei cento peccati” (Newton Compton). Simoni assai celebre come scrittore “commercial” e di grande audience, Premio Bancarella ecc., in realtà si differenzia da certa critica attinente ma non esauriente, in quanto, sia come romanziere un poco alla Dan Brown o alla Eco, sia proprio per certa cifra di scrittura, poco ridondante o immaginifica, al contrario deliziosamente levigata e “fredda” come un romanzo scientifico, esplora anche eccome nuovi orizzonti di un fare certo genere di letteratura più o meno Fantasy o Fantastico se non appunto Noir. Le sue Fantastorie, non a caso Simoni di formazione scientifica, è archeologo e anche diversi saggi storici in tal senso, rasentano quasi certa diversamente fantascienza come – appunto fantastoria – universi paralleli possibili, alla luce anche della Fisica d’avanguardia (Fisica delle Stringhe) se la Storia in certi bivi… Il focus sul medioevo esita sicuramente come grande Artificio archetipale, epoca colma di oscurantismi eppure meme dello stesso Rinascimento, in certa misura non minima della modernità e della scienza moderna. Sempre tra scienza e proprio fisica e letteratura, da segnalare lo scrittore Davide Grandi con il suo esplicito “Dio e D’io – fisica quantistica e spiritualità” (Este Edition), un saggio quasi romanzo e viceversa, che traccia direttamente , su certa scia pubblicistica sempre più in primo piano, nel dibattito tra Scienza e Trascendenza, esiti affascinanti e quasi new renaissance possibili appunto dopo la Scienza contemporanei. (Dalle visionarie esplorazioni dello stesso Teilhard de Chardin, L’Avvenire dell’Uomo, a Fritjof Capra, Il Tao della Fisica, Jean Guitton, Dio e la Scienza e altri. La serata del 1 luglio, 19.45., inoltre, da rilevare, la presentazione della scrittrice di fantascienza Ghila Pancera, con infatti il suo ultimo “Farsi un film: pillole di cinematerapia” (Este Edition), una squisita “illustrazione” del Cinema e la sua forza empatica e transferenziale possibile, persino terapeutica (tra lo stesso in certo modo Hillman e le sue teorie sulla Personizzazione, il Vedere in trasparenza e il Sogno e la base poetica quasi- secondo lo psicologo- immaginale della psiche/mente umana), un film via parola scrittura quasi sui “neuroni-specchio” nel/del cinema, tra Pellicola e Destinatari.
Infine, Roberto Guerra chi scrive, presenta (8 luglio ore 19.45) il suo “Futurismo per la Nuova Umanità. Dopo Marinetti… ” (Armando Editore), libro che segnala la dis-continuità del futurismo alla luce del postmoderno di Internet e del posthuman stesso, documentando nei nuovi futuribili italiani, oggi, orizzonti non solo strettamente estetici per quanto d’avanguardia (Marinetti e il futurismo storico), ma al passo con il divenire della scienza contemporanea, futurismo sociale o “futurologia scientifica” con i Futuristi e Marinetti stessi oggi considerati autentici precursori del nostro tempo informatico.
Info programma completo: Ferrara Italia
Roberto Guerra