L’intensificazione del flusso monsonico di Guinea ha sospinto il “fronte di convergenza intertropicale” fino al confine algerino. La situazione meteo e le previsioni per i prossimi giorni
L’intensa ed estesa onda di calore che da giorni attanaglia l’Italia e gran parte dei paesi affacciati sul Mediterraneo e i vicini Balcani, purtroppo, stando anche ultimi aggiornamenti dei principali centri di calcolo internazionali, persisterà per almeno una settimana, continuando ad apportare condizioni di tempo stabile, soleggiato e molto caldo un po’ su tutte le nostre regioni.
All’origine di questa “eccezionale” persistenza del caldo non ci sarebbe solo un blocco della circolazione atmosferica in sede mediterranea. Da una attenta analisi sulla dinamica della circolazione atmosferica lungo le latitudini tropicali africane emerge che la persistenza del caldo sulla nostra penisola sia da addebitare anche ad altri fattori, fra i quali il temporaneo rinforzo del “Monsone di SO” (o Monsone di Guinea) lungo le coste dell’Africa occidentale che si affacciano al grande Golfo di Guinea, e le sempre più spiccate anomalie delle acque superficiali oceaniche sul vicino Atlantico. Da poco più di una settimana gran parte dei paesi che sorgono nell’area di Guinea sono investiti da una sostenuta e umida ventilazione da S-SO e SO che riesce a penetrare fino al cuore della fascia saheliana, spingendosi a ridosso del tropico.
In alcune regioni costiere della Nigeria, Benin, Togo e Ghana, la ventilazione al suolo associata al “Monsone di Guinea” ha raggiunto una notevole intensità, tanto da soffiare in modo molto sostenuto, con raffiche che arrivano a lambire o superare i 50 km/h, valore di non poco conto per queste zone caratterizzate dal clima di tipo guineano sub-equatoriale. Ventilazione sud-occidentale, o più da Ovest a seconda dell’esposizione, piuttosto intensa viene segnalata un po’ in tutta l’area del Golfo di Guinea, dalle coste della Guinea Equatoriale fino alla Sierra Leone e alla Guinea. Questo temporaneo rinforzo della ventilazione del “Monsone di Guinea” sta causando anche un rinvigorimento del moto ondoso, con onde alte fino a 2.0 metri, che stanno creando tanti disagi alle piccole flotte pescherecce dell’Africa occidentale, spesso costrette a sfidare la forza dei marosi dell’oceano Atlantico per riuscire a portare qualcosa da mangiare nei vari villaggi sparsi fra il delta del Niger e la Guinea.
Il temporaneo rinforzo del flusso monsonico di Guinea è da imputare allo sviluppo di una profonda area depressionaria, di natura termica, sopra l’entroterra saheliano occidentale, e all’inasprimento del “gradiente termico orizzontale” fra le acque del Golfo di Guinea e l’arroventato entroterra saheliano. La depressione termica presente sul Sahel occidentale, con un minimo barico al suolo prossimo ai 1000 hpa, da qualche giorno sta influenzando l’andamento meteo/climatico in tutta l’Africa centro/settentrionale, con importanti interferenze fin sul bacino del Mediterraneo. Lo sviluppo di questa profonda depressione termica (nei pressi del suolo) riscontra molte analogie con la profonda bassa pressione che nel periodo tardo primaverile si va a formare sopra l’entroterra del continente sub-indiano, a seguito dell’intenso riscaldamento che investe la regione indo-pakistana (dove i termometri possono toccare la soglia dei +50°C all’ombra), favorendo l’innesco del tanto atteso “Monsone estivo”. Nei prossimi giorni, stando alle proiezioni dei modelli, questa profonda depressione termica, con un minimo poco sopra i 1000 hpa, si collocherà tra il Niger occidentale e il Mali settentrionali e il sud dell’Algeria, salendo ulteriormente di latitudine.
Mantenendo questo posizionamento così elevato di latitudine la depressione di origine termica riuscirà a far salire di latitudine, fin verso il Sahel occidentale e i deserti del Mali e dell’Algeria più meridionale, le masse d’aria umide e instabili da S-SO, provenienti direttamente dal Golfo di Guinea. L’aria umida, in risalita dalle latitudini meridionali, penetrando fino al cuore della regione semi-desertica sub-sahariana nei prossimi giorni contribuirà ad alimentare una intensa attività convettiva in tutta l’area, agevolando la costruzione di imponenti sistemi temporaleschi che dal Ciad, dal Niger e dal Mali meridionale si muoveranno in direzione delle coste atlantiche dell’Africa occidentale, dove possono evolvere anche in interessanti “tropical waves”, in seno agli Alisei, pronte a raggiungere l’area caraibica o il Golfo del Messico trasformandosi in depressioni o tempeste tropicali organizzate, anche se il forte “Wind Shear” causato da “El-Nino” darà parecchio inibirà lo sviluppo di sistemi tropicali organizzati. Le infiltrazioni umide dai quadranti meridionali inoltre daranno vita anche ad imponenti “Haboob”, ossia grandi tempeste di sabbia, che causeranno drastiche riduzioni di visibilità nei territori desertici fra Niger, Mali e Mauritania.
Quali correlazioni esistono fra la risalita del “Monsone di Guinea” e le onde di calore sul Mediterraneo?
L’approfondimento e l’ulteriore salita di latitudine di questa profonda depressione termica sul Sahel occidentale sta già causando importanti ripercussioni meteo/climatiche anche sul mar Mediterraneo, inclusa l’Italia. Il graduale avanzamento dell’umido flusso del “Monsone di Guinea” verso nord, fino ai confini meridionali sahariani, starebbe agevolando un conseguente avanzamento del “fronte di convergenza intertropicale” lungo l’Africa occidentale, che si sarebbe spostato fin sul nord del Mali, poco distante dal vicino confine con l’Algeria più meridionale.
La presenza di un ITCZ così elevato comporta un consistente spostamento verso nord dell’ampia circolazione anticiclonica della “Cella di Hadley” con l’insorgenza di una vasta area di “Subsidenze atmosferiche” (lente correnti discendenti tipiche all’interno dei regimi anticiclonici che schiacciano l’aria verso i bassi strati) che si spinge sempre più a nord, invadendo l’area del Mediterraneo. Questi convulsi movimenti atmosferici sopra l’Africa settentrionale non fanno altro che stimolare (gonfiare) lo sviluppo di questi robusti promontori anticiclonici sub-tropicali che dall’entroterra desertico sahariano, assieme al loro carico di aria molto secca e calda, preesistente a tutte le quote, tenderanno ad estendere la propria influenza fino al Mediterraneo, interessando più direttamente l’Italia e i vicini Balcani.
Proprio quello che sta succedendo in questi giorni, con la vasta cintura anticiclonica libico-algerina che dall’entroterra sahariano tende ad espandersi verso nord-nord/est, riuscendo ad inglobare sotto la sua grande coperta tutto il Mediterraneo centro-occidentale, Italia compresa, dove ormai da giorni, salvo locali temporali di calore in sviluppo sulle Alpi e in modo più isolato sulla dorsale appenninica, si assiste ad un consolidamento della stabilità atmosferica, con cieli sereni o poco nuvolosi e temperature in sensibile aumento a partire da domani, con punte diffuse di oltre i +35°C/+36°C in diverse località, e picchi capaci di raggiungere i +36°C +38°C all’ombra.