Il mito greco: Apollo e Dafne, storia di un amore impossibile

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L’amore impossibile e non corrisposto del dio Apollo nei confronti della ninfa Dafne

Il dio Apollo aveva appena ucciso il terribile serpente Pitone, un mostro nato dalla terra e che infestava le pianure di Delfi saccheggiando e compiendo atti gravissimi. Apollo riuscì a eliminarlo scagliandogli contro più di mille frecce e ottenendo così il controllo sul famigerato santuario di Delfi, che da quel momento in poi divenne un luogo a lui dedicato.

apollo_daphneIl dio greco, figlio di Zeus, aveva dunque appena compiuto quest’impresa epica quando si imbatté in Eros, dio dell’amore, mentre quest’ultimo stava piegando il proprio arco per agganciarvi una corda agli estremi. Ancora insuperbito dalla difficile vittoria ottenuta, Apollo prese a deridere Cupido, sostenendo che un’arma così grande non fosse adatta a un dio bambino come lui, ma ad un eroe valoroso che aveva appena sconfitto un temibile serpente gigante. Il dio dell’amore, indispettito dalla presa in giro, decise di vendicarsi. Imbracciò il suo arco e scaglio una freccia dorata, capace di infondere amore, nel cuore di Apollo. Una seconda freccia di piombo e che rende insensibili all’amore, fu invece destinata al cuore della ninfa Dafne, figlia e sacerdotessa di Gea, la Madre Terra, e del dio fluviale Peneo.

 Apollo-e-DafneApollo partì dunque alla disperata ricerca della fanciulla e dopo averla trovata cercò, senza alcuna esitazione, di possederla e di conquistare il suo cuore. La fanciulla, sotto l’effetto della freccia scagliata da Eros, si rifiutò e nulla valse a farle cambiare idea. Fuggì via per cercare di schivare la corte spietata del dio ormai innamorato di lei, ma lui la rincorse, deciso ad averla tutta per sé. Dafne, ormai stremata e in preda alla disperazione, chiese aiuto al padre, che intercedendo presso la potentissima Madre Terra, decise di aiutare la figlia a ritrovare la tranquillità ormai perduta. La ragazza venne trasformata in una pianta di alloro: i suoi capelli e le sue braccia diventarono rami ricchi di foglie, il suo corpo si ricoprì di corteccia; i suoi piedi assunsero la forma di solide radici; il suo dolce volto svanì sotto gli occhi increduli del suo innamorato che, giunto proprio in quel momento, la avvolgeva in un abbraccio disperato.

apollo_e_dafne_1908Fu così che la pianta di alloro divenne sacra al dio Apollo, il cui amore per Dafne non svanì nemmeno dopo la trasformazione. Questa struggente storia d’amore altro non è che un allegoria della castità che vince sulla passione, rendendo eterno l’amore stesso.

 

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